Il nostro è un sindacato costruttivo

fatto da lavoratori che amano questa città! Per questo ci impegnamo per rendere efficiente la nostra azienda, perchè é l'azienda di tutti i romani!

Ieri

Come eravamo

Oggi

Una figura che ancora ci accompagna nel segno della tradizione

Di giorno

Ci prendiamo cura della bellezza di questa città!

Di notte

Il nostro lavoro prosegue quando tutti dormono!

sabato 15 luglio 2017

Almeno noi ci mettiamo la faccia

Almeno noi ci mettiamo la faccia

Si sa, la democrazia si ferma fuori i luoghi di lavoro, e chi lavora non può scegliere liberamente da chi farsi rappresentare, o perlomeno, se non sceglie di accettare un contratto e i vari accordi interconfederali stipulati da confindustria e sindacati complici, non ha diritto di parola. Purtroppo vogliono anche cancellare il diritto di sciopero, sancito dalla costituzione, per togliere l’ultimo ostacolo alla riduzione di diritti e salari e consegnare definitivamente i lavoratori all’arroganza padronale.
Già nelle passate elezioni per il rinnovo delle RSU abbiamo dovuto scegliere fra accettare le loro regole e dare ai lavoratori la possibilità di un’alternativa alla delega in bianco ai sindacati concertativi, oppure essere tagliati fuori dalle relazioni industriali come avrebbero voluto CGIL, CISL, UIL e FIADEL. Abbiamo deciso di starci e abbiamo fatto la cosa giusta, perché mentre tutti gli altri delegati RSU stavano accucciati ai piedi dei loro padrini sindacali, rinunciando di fatto all’esercizio della rappresentanza, i lavoratori di AMA, grazie ai 4 RSU USB, per la prima volta erano a conoscenza di cosa veniva deciso nei tavoli di trattativa. Purtroppo man mano che si palesava la nostra natura di opposizione agli inciuci, e denunciavamo la nostra estraneità ai loro accordi, ci toglievano il diritto di parola facendo pesare la loro maggioranza schiacciante.
Eppure malgrado l’azzeramento delle regole democratiche non abbiamo rinunciato al mandato datoci dai lavoratori, e con tutti i limiti della rappresentanza RSU, ci siamo impegnati a garantire l’informazione in AMA che è da sempre un “porto delle nebbie” ad esclusivo appannaggio delle OO.SS.
A seguire le nostre denunce più importanti:
  • abbiamo diffuso l’accordo sulla continuazione del baricentro domenicale ai danni di colleghi ignari che non capivano perché continuassero a lavorare la domenica in ordinario malgrado la scadenza del termine dei 6 anni;
  • grazie all’informazione e alla protesta dei lavoratori abbiamo potuto bloccare un accordo sulle domeniche in ordinario e la rimodulazione delle indennità;
  • svelato il mistero della mancato rimborso, per ben 2 anni, della detassazione di straordinario, lavoro notturno, festività, etc.. perché semplicemente le loro priorità erano altre;
  • ci siamo opposti a tutti gli accordi sugli impianti che costringevano gli operatori a lavorare 8 ore senza nessuna tutela della salute e sicurezza.


Tutto ciò in un rapporto costante con lavoratrici e lavoratori, iscritti e non, pur senza avere il diritto alle assemblee, come illegittimamente previsto nel regolamento interno. Abbiamo sostenuto le istanze inascoltate dei lavoratori contro preposti , capi intermedi e dirigenti. Molte volte abbiamo vinto, ma certa è stata la vittoria dei No alle consultazioni sul rinnovo del CCNL, a smentire le oscene fandonie delle OO.SS. Purtroppo, malgrado la sonora bocciatura dei lavoratori, questo pessimo contratto lo hanno firmato e lo subiamo, ma non saranno certo le loro regole truffaldine e antidemocratiche che ci impediranno di contrastare gli effetti pratici e deleteri di un CCNL infame che altri hanno scritto e sostenuto.

Ci vogliono fuori dai tavoli di trattativa?
Noi li riempiremo di lavoratori.

Non basterà certo una lettera anonima dei soliti noti a screditarci agli occhi dei lavoratori perchè costretti ad una forzata accettazione del loro contratto, per permettere a chi vuole contrastare lo strapotere di CGIL CISL SUIL e FIADEL di presentare le liste per le RSU.

mercoledì 5 luglio 2017

ROMA NON SI PRIVATIZZA!!!

ROMA NON SI PRIVATIZZA!!!

ASSEMBLEA PUBBLICA 4 LUGLIO ORE 16
SALA I MUNICIPIO VIA DELLA GRECA, 5


Ad oltre un anno dall’insediamento della giunta Raggi, Il futuro dei servizi pubblici e delle aziende municipalizzate e partecipate di Roma è ancora incerto.
Se le precedenti giunte del Pd e dalla destra alemanniana hanno favorito le infiltrazioni mafiose con il sistema degli appalti, depredando le risorse pubbliche e scaricando i costi sulla città e sui lavoratori, l’operato dell’Assessore alle Partecipate Massimo Colomban, imprenditore veneto e grande sostenitore delle privatizzazioni, sembra non lasciar dubbi. Con la scusa dei vincoli di bilancio e della riforma Madia si sta procedendo verso la privatizzazione e lo spezzettamento delle aziende, attraverso le esternalizzazioni dei servizi pubblici e dei lavoratori.
Nella Multiservizi, alla nostra proposta di internalizzazione dei lavoratori e dei servizi, peraltro condivisa nella campagna elettore dall’attuale Amministrazione, si risponde con la proposta di una gara “a doppio oggetto” e la costituzione di una nuova società a capitale misto pubblico-privato, favorendo la perdita di posti di lavoro, di salario, un peggioramento delle condizioni di lavoro e nessuna garanzia di risparmio ed efficientamento del servizio.
Stessa sorte sembra attendere i lavoratori di Atac. Mentre in altri paesi europei si posticipa al 2024 l’avvio a gara europea che permetterà   l’ingresso delle multinazionali del settore, in Italia si preferisce l’attacco ai diritti dei lavoratori abolendo il R.D. 148 ultimo baluardo per la tutela delle clausole sociali e si conferma al vicinissimo 2019 l’ingresso dei privati nella gestione del trasporto pubblico.
Per Ama e Acea si delinea un futuro ancor più nefasto. L'ipotesi di un accorpamento delle due società per permettere agli azionisti privati di Acea (compresi quelli esteri) di mettere le mani sulla gestione dei rifiuti di Roma preoccupa non poco, tanto quanto la scelta di lasciare le attività meno redditizie, come la raccolta e lo spazzamento, fuori da questo processo, spianando la strada alla privatizzazione e all'esternalizzazione del servizio e dei circa 8.000 lavoratori di Ama. Stesso problema per la società Zetema dove il blocco delle assunzioni di personale- imposto dal Comune di Roma con la delibera n.58/2015 per tutte le aziende pubbliche– sta di fatto rendendo sempre più difficile garantire i servizi, con crescente disagio per i lavoratori, costretti ad un sovraccarico di lavoro.
Dobbiamo fermare questa deriva, partendo dalla difesa dell'occupazione, delle condizioni di lavoro e della qualità dei servizi per salvaguardare la salute della nostra città.

BASTA CON LE PRIVATIZZAZIONI
BASTA CON L'APARTHEID
DEI LAVORATORI DEI SERVIZI
RIPRENDIAMOCI TUTTO