Almeno
noi ci mettiamo la faccia
Si
sa, la democrazia si ferma fuori i luoghi di lavoro, e chi lavora non
può scegliere liberamente da chi farsi rappresentare, o perlomeno,
se non sceglie di accettare un contratto e i vari accordi
interconfederali stipulati da confindustria e sindacati complici, non
ha diritto di parola. Purtroppo vogliono anche cancellare il diritto
di sciopero, sancito dalla costituzione, per togliere l’ultimo
ostacolo alla riduzione di diritti e salari e consegnare
definitivamente i lavoratori all’arroganza padronale.
Già
nelle passate elezioni per il rinnovo delle RSU abbiamo dovuto
scegliere fra accettare le loro regole e dare ai lavoratori la
possibilità di un’alternativa alla delega in bianco ai sindacati
concertativi, oppure essere tagliati fuori dalle relazioni
industriali come avrebbero voluto CGIL, CISL, UIL e FIADEL. Abbiamo
deciso di starci e abbiamo fatto la cosa giusta, perché mentre tutti
gli altri delegati RSU stavano accucciati ai piedi dei loro padrini
sindacali, rinunciando di fatto all’esercizio della rappresentanza,
i lavoratori di AMA, grazie ai 4 RSU USB, per la prima volta erano a
conoscenza di cosa veniva deciso nei tavoli di trattativa. Purtroppo
man mano che si palesava la nostra natura di opposizione agli
inciuci, e denunciavamo la nostra estraneità ai loro accordi, ci
toglievano il diritto di parola facendo pesare la loro maggioranza
schiacciante.
Eppure
malgrado l’azzeramento delle regole democratiche non abbiamo
rinunciato al mandato datoci dai lavoratori, e con tutti i limiti
della rappresentanza RSU, ci siamo impegnati a garantire
l’informazione in AMA che è da sempre un “porto delle nebbie”
ad esclusivo appannaggio delle OO.SS.
A
seguire le nostre denunce più importanti:
- abbiamo diffuso l’accordo sulla continuazione del baricentro domenicale ai danni di colleghi ignari che non capivano perché continuassero a lavorare la domenica in ordinario malgrado la scadenza del termine dei 6 anni;
- grazie all’informazione e alla protesta dei lavoratori abbiamo potuto bloccare un accordo sulle domeniche in ordinario e la rimodulazione delle indennità;
- svelato il mistero della mancato rimborso, per ben 2 anni, della detassazione di straordinario, lavoro notturno, festività, etc.. perché semplicemente le loro priorità erano altre;
- ci siamo opposti a tutti gli accordi sugli impianti che costringevano gli operatori a lavorare 8 ore senza nessuna tutela della salute e sicurezza.
Tutto
ciò in un rapporto costante con lavoratrici e lavoratori, iscritti e
non, pur senza avere il diritto alle assemblee, come
illegittimamente previsto nel regolamento interno. Abbiamo sostenuto
le istanze inascoltate dei lavoratori contro preposti , capi
intermedi e dirigenti. Molte volte abbiamo vinto, ma certa è stata
la vittoria dei No alle consultazioni sul rinnovo del CCNL, a
smentire le oscene fandonie delle OO.SS. Purtroppo, malgrado la
sonora bocciatura dei lavoratori, questo pessimo contratto lo hanno
firmato e lo subiamo, ma non saranno certo le loro regole truffaldine
e antidemocratiche che ci impediranno di contrastare gli effetti
pratici e deleteri di un CCNL infame che altri hanno scritto e
sostenuto.
Ci
vogliono fuori dai tavoli di trattativa?
Noi li riempiremo di
lavoratori.
Non
basterà certo una lettera anonima dei soliti noti a screditarci agli
occhi dei lavoratori perchè costretti ad
una forzata accettazione del loro contratto, per permettere a chi
vuole contrastare lo strapotere di CGIL CISL SUIL e FIADEL di
presentare le liste per le RSU.