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A denti stretti |
Inchieste,
approfondimenti, riflessioni
a cura di Virgilio Indorante
Sindacati indAffarati
Ciò a cui stiamo assistendo negli ultimi tempi,
farebbe rivoltare dalla tomba tutti i nostri predecessori, che si sono battuti per la conquista dei diritti civili, sociali ed economici
nella convinzione di poterli lasciare in eredità a generazioni future.
Il seme dell’ingordigia, dell’egoismo,
dell’egocentrismo e della sete di potere hanno invece prevalso in coloro che
spinti da queste pulsioni, sono riusciti a scalare posizioni apicali e
distruggere ciò che a fatica era stato costruito.
L’arroganza e la presunzione ed infine ora anche la
prepotenza con cui vogliono imporsi ( si veda il modo secondo me illegale con il quale stanno facendo le consultazioni per l'approvazione o meno da parte dei lavoratori del nuovo contratto collettivo), non vuole lasciare lo spazio a chi
democraticamente chiede invece democrazia, rispetto, riconoscimento dei valori
veri del sindacalismo. Sindacalismo che è nato per occuparsi e preoccuparsi dei lavoratori,
tutelare la loro condizione di lavoro dal punto di vista economico, della
salute, della sicurezza, della dignità umana.
Il lavoratore deve poter sostenersi e/o sostenere la propria famiglia, lavorare in condizioni umane che non danneggino la propria salute, in sicurezza e avere la possibilità di essere inserito all’interno del proprio nucleo familiare o sociale in genere e non essere alienato dal lavoro stesso.
Il lavoratore deve poter sostenersi e/o sostenere la propria famiglia, lavorare in condizioni umane che non danneggino la propria salute, in sicurezza e avere la possibilità di essere inserito all’interno del proprio nucleo familiare o sociale in genere e non essere alienato dal lavoro stesso.
Assistiamo invece ad una inversione di tendenza
risetto a quelle famose conquiste di cui prima, si chiede quindi: aumento
dell’orario di lavoro a cui non viene corrisposto il relativo indennizzo ma in
cambio viene elargito un bonus di permessi che nella sostanza equivarrebbe ad una diminuzione dello
stipendio. Viene venduta al lavoratore una previdenza complementare sulle
visite mediche, come se non bastasse quello che già si paga per la sanità che
non fanno funzionare o non sono capaci di far funzionare. Il bello che queste
polizze le rivendono quegli stessi sindacati che poi dovrebbero tutelare il
lavoro di coloro che lavorano nella sanità pubblica, contribuendo così alla
privatizzazione della stessa e portando a quel concetto che, se hai i soldi
ti curi altrimenti ti arrangi.
Sindacati indAffarati
a rivendere, come grossisti, polizze assicurative, corsi sulla sicurezza e non
mi scandalizzerei se tra non molto proporranno 20 chili di ottima pasta,
pomodori in scatola e conserve varie.
Sindacalisti indAffarati
perché li vediamo presenti nei vari consigli di amministrazione delle società
di proprietà dei sindacati stessi, qualcuno compare anche come presidente ma la
cosa più singolare è che il vice presidente di una di queste, la Rubes Triva
fornitrice di corsi sulla sicurezza, era Daniele Fortini lo stesso Fortini che
al contempo era presidente ed amministratore delegato di AMA che guarda caso,
acquistava i servizi da loro erogati.
Come possono questi sindacalisti e con loro
questi sindacati difendere i diritti dei propri lavoratori, se poi siedono allo
stesso tavolo di amministrazione della loro controparte?
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Questo è solo uno stralcio del cv di Daniele Fortini |
Il sindacato deve fare solo sindacato, gli affari
sono un’altra cosa, è questo quello che vogliamo noi della USB e che i
lavoratori chiedono.
Stiamo ripartendo con le energie pulite che
fortunatamente molti conservano per ricostruire quei valori indispensabili affinché nessuno si senta ricattato e possa far valere i propri diritti
che ricordiamoli perché serve, sono:
tutela economica, della salute, della sicurezza e della dignità umana.
Infine un appello: non si aspetti che che le cose piovano sempre dal cielo, che qualcuno faccia sempre qualcosa per voi. Le cose cambiano se cambiamo noi con i nostri atteggiamenti, con le nostre scelte. Il nostro futuro possiamo sceglierlo da soli non facciamocelo scegliere da altri
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