Il nostro è un sindacato costruttivo

fatto da lavoratori che amano questa città! Per questo ci impegnamo per rendere efficiente la nostra azienda, perchè é l'azienda di tutti i romani!

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Di giorno

Ci prendiamo cura della bellezza di questa città!

Di notte

Il nostro lavoro prosegue quando tutti dormono!

martedì 12 luglio 2016

OGGI IL BLITZ DELLA SINDACA A ROCCA CENCIA



Questa mattina blitz della sindaca di Roma Virginia Raggi all’ impianto Ama di Rocca Cencia, che si occupa del trattamento e raccolta rifiuti del quadrante est di Roma. «Questo impianto è folle: è tutto bloccato, è diventato una discarica, non riesce a smaltire i rifiuti e gli operatori ci hanno fatto vedere che è mal tenuto. Dovremo agire presto», ha dichiarato al termine della visita Virginia Raggi. La sindaca è stata accompagnata dall’assessora all’Ambiente Paola Muraro. Lo scopo è quello di verificare di persona il funzionamento degli impianti. «La soluzione di Ama è quella di incenerire i rifiuti, ma non è questa la strada- ha aggiunto Raggi -. Ci sono ditte che possono prenderli e trattarli». Secondo Raggi «è un sistema fallimentare che deve essere cambiato. Produciamo materiale che va in discarica o a bruciare. Dobbiamo riscrivere il contratto di servizio, rivedere tutto.

Muraro: fa 3-4 tonnellate invece delle 200 previste
«Questo è l'impianto multimateriale di Rocca Cencia: fa tre-quattro tonnellate invece delle 200 previste, questo impianto è stato inaugurato ufficialmente ma è stata un’inaugurazione beffa per tutta la città, queste cose vanno denunciate», ha dichiarato Muraro. Alcune linee sarebbero risultate fuori uso e questo avrebbe impedito il conferimento dei rifiuti rallentando la raccolta in città. La sindaca, in diretta su Facebook, è accompagnata durante la visita degli impianti anche da tecnici e responsabili




Raggi e Muraro si sono vestite da operatrici Ama
Caschetto e pettorina arancio, mascherina in mano, il sindaco Raggi con l’assessore Paola Muraro, si sono vestite da operatrici Ama e hanno perlustrato in lungo e largo l’impianto ascoltando tencici e operai. Il sopralluogo, ripreso da Facebook, è terminato poco dopo mezzogiorno. Nei prossimi giorni sindaca e assessora visiteranno anche l’impianto di Maccarese. Il bliz di oggi segue la visita di ieri della sindaca a Tor Bella Monaca, dove un video virale aveva denunciato che alcuni bimbi giocavano ad avvistare topi nel quartiere. L’Ama aveva immediatamente ripulito l’area davanti alla Raggi.

Obiettivo differenziata al 70%: si punta al porta a porta
L’assessora Paola Muraro ha detto che sarà avviata una verifica della qualità della differenziata per capire cosa c’è dentro l’attuale 43%. «Alcuni operatori - ha detto Muraro - ci segnalano che molti secchioni hanno problemi. Come viene classificato un secchione della differenziata che contiene rifiuti conferiti in maniera sbagliata? Controlleremo quindi come viene fatta attualmente la differenziata prima di parlare di nuove asticelle. Ma voglio pensare che dall’attuale 43% si possa arrivare al 65%-70% entro i cinque anni. E l’unico modello per arrivarci è il porta a porta».






ACCORDO FATTO ..... MA MAI UNA GIOIA!!!


Accordo fatto, sciopero revocato…ma qual è il risultato?

ti lasciano la borsa (forse!) ….ma si prendono la vita!


E’ stato raggiunto l’accordo tra Utilitalia (aziende pubbliche) che dichiara “ ha vinto il senso di responsabilità” e le OO.SS. concertative, che si dichiarano: ‘molto soddisfatti del risultato per il rinnovo del contratto dei servizi ambientali. Per i lavoratori delle aziende aderenti a Fise-assoambiente toccherà aspettare. Alla luce di cio’ è stato revocato lo sciopero già spostato al 13 e 14 solo nelle aziende pubbliche.


Ci riserviamo di fornire un commento punto per punto ma a leggere l’ipotesi di verbale di accordo che sta circolando qualche domanda ci sorge ma soprattutto sorge tra i lavoratori: quanto resta di irrisolto con questo rinnovo? Quali gli effettivi miglioramenti economici? Quali diritti saranno mantenuti nei fatti e quali sicuramente ceduti? Da che parte penderà il piatto della bilancia sui posti di lavoro? Basta questo rinnovo dei ccnl per mettere in sicurezza i lavoratori e i servizi?


Pur non sottovalutando le difficile condizioni “climatiche” del rinnovo del CCNL dell'igiene ambientale, l'agguerrita controparte pubblica, che sempre più assume comportamenti speculativi della peggior specie, la chiusura di questo rinnovo contrattuale porta un sostanziale peggioramento delle condizioni materiali dei lavoratori e delle lavoratrici del settore, a fronte di effimeri e transitori miglioramenti. Purtroppo c’è ben poco da rimaner soddisfatti, anzi ci sembra che sia stata fortemente delusa l’aspettativa di chi ha scioperato per difendere i propri diritti e per non pagare la trasformazione dei servizi pubblici locali in imprese alla ricerca spasmodica del profitto.


Non uno dei capisaldi della piattaforma rivendicativa è stato portato a casa.

  • Non salute e sicurezza sul lavoro, che viene rinviata alle successive puntate di rito. Anzi, proprio su questo versante, si registra uno dei punti peggiori dell'accordo: si è aperto all'aumento di fatto dell'orario di lavoro, senza aver introdotto sistemi di tutela sul versante della sicurezza e della salute degli operatori, sempre più “esauriti” dall'introduzione di nuove modalità di raccolta e di aumento dei carichi di lavoro individuali.

Nè valgono le 30 ore di permesso annuo, da fruirsi “compatibilmente con le esigenze di impresa”. Così come il tempo di vestizione è rimasto, ancora una volta, fuori dall'orario di lavoro, nonostante importanti sentenze lo abbiamo giudicato come lavoro.

  • Non solo, se leggiamo insieme miglioramento salariale ed aumento dell'orario di lavoro, possiamo rilevare che l'aumento di 70 euro, non copre, neppure a regime, la “cessione” delle due ore aggiuntive (dalle 36 alle 38 settimanali). E che dire del Lavoro straordinario? prime 75 ore + 13%, successive 75 + 20% al superamento delle 150 ore + 33% quindi un aumento delle ore di straordinario da 50 a 150 pagate con maggiorazione ridotta.

Infatti, ipotizzando il costo straordinario delle 8 ore mensili che incrementano l'orario di lavoro settimanale, sulla base degli attuali valori, prendendo a base il 3 livello A, senza alcuna anzianità, si avrebbe avuto un costo per l'azienda di Euro 101,12, ampiamente superiore ai 70 euro previsti a regime.

  • Sul versante malattia incombe una scrittura “criptica” di lotta all'assenteismo, che vincola al non superamento del tasso del 4,7%, senza tener conto delle modalità di rilevazione dello stesso, della maggiore morbilità del personale, dell'usura....un rinvio ad un ulteriore peggioramento sicuro della normativa!
  • Non conosciamo i contenuti del nuovo livello professionale “S” (che temiamo abbia il significato di “salario d’ingresso”), avendo sfondato al ribasso la scala parametrale.

Così come l'apertura del 1° livello agli autisti conducenti cancellerà di fatto nel futuro gli attuali inquadramenti, peraltro già rivisti al ribasso negli ultimi CCNL.


Sempre sul versante economico, si procede all'utilizzo di una quota significativa del rinnovo contrattuale per finanziare i fondi previdenziali/sanitari complementari ed un fondo di solidarietà per gli eventuali esuberi (che potrebbero derivare dai processi di privatizzazione delle aziende), autofinanziando così di fatto le situazioni di crisi indotte da scelte di riorganizzazione unilaterali delle aziende.
  • Anche il mantenimento delle previsioni dell'applicazione dell'art. 18 sul cambio d'appalto è prevista solo in “via transitoria ed eccezionale e fino alla data di vigenza del CCNL”prefigurando la sua eliminazione.
  • E non ultimo, ma un macigno pesante sul futuro delle lotte che saranno necessarie nel settore, si da supina disponibilità a rivedere il regolamento sul diritto di sciopero viste le richieste della Commissione per non proclamare astensioni dal lavoro di 48 ore a ridosso della domenica.


Al di là delle questione contrattuali peggiorate o rimaste irrisolte resta la madia, resta il jobs act, resta il rischio dumping contrattuale restano le ulteriori concessioni e passo indietro rispetto flessibilità, riduzione reale dei salari e mansioni. E la sicurezza sul lavoro sarà di fatto messa a rischio dall’aumento dell’ orario e della flessibilità. Le flessibilità richieste saranno solo il “primo giro” delle richieste delle aziende pubbliche e private, perché non viene messa in discussione anzi viene avallata la scelta di privatizzazione e finanziarizzazione di questi servizi pubblici.


La partita va giocata fino in fondo ed è quella che USB porterà avanti:
  • Contro il Decreto Madia sui Servizi Pubblici Locali ,il Codice degli Appalti e il Job Act;
  • Per le reinternalizzazioni dei servizi, per clausole sociali più stringenti e per una effettiva tutela nei cambi appalto anche nei capitolati di gara;
  • Per difendere il potere d’acquisto dei salari con aumenti adeguati e reali;
  • Contro la classificazione del personale al ribasso, per la riduzione dei passaggi parametrali;
  • Per l’aumento della maggiorazione economica dello straordinario. Per la difesa della domenica come riposo settimanale dei lavoratori;
  • Per maggiori tutele su salute e sicurezza e garanzie di ricollocazione del personale non idoneo, contro l’aumento dei carichi di lavoro;
  • Per i diritti sindacali estesi anche alle rappresentanze dei lavoratori che non firmano contratti a perdere.



Su questi punti CHIAMIAMO I LAVORATORI a esprimere un deciso no

all’accordo a perdere nelle assemblee e nelle “consultazioni certificate” e

a mobilitarsi con USB in ogni posto di lavoro per i diritti e il salario

in vista dello sciopero generale d’autunno.



sabato 9 luglio 2016

Impianti Tmb: Stato di emergenza!!!!

Dirigenti furbi e
lavoratori ingannati

Il Presidente Fortini e il Direttore Industriale Zotti, per garantirsi i premi di risultato, “danno i numeri” sulla raccolta differenziata, ma sono smentiti dall’emergenza negli impianti TMB di Rocca Cencia e Salario che traboccano letteralmente di monnezza;
il Direttore R.U. Lopes, per mettere una pezza al collasso degli impianti, firma a maggio il secondo accordo con CGIL, CISL, UIL e FIADEL per aumentare l’orario di lavoro a fronte di contributo per ogni giornata di 8 ore ( 6 + 2 di straordinario );

i lavoratori accettano il sacrificio di farsi carico dell’emergenza per spirito di responsabilità nei confronti della cittadinanza. In cambio, azienda e sindacati, dimenticano gli impegni assunti nell’accordo del 4 maggio, che prevedevano entro il mese di giugno una forma di riconoscimento economico fisso agli operatori degli impianti e la promessa di recepire le criticità evidenziate dai Rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza, a partire dalla sostituzione dei filtri nel sistema di aerazione.

Dalle informative comunicate dall’azienda, nel 2014 risultano circa 50 indennità riconosciute, fra cui 30ml euro annue a un solo dirigente e oltre 16ml euro annue di gettoni di presenza a tre soli dipendenti, inoltre vengono riconosciuti superminimi a pioggia alla quasi totalità degli 8°liv.Quadri, che in alcuni casi raddoppiano il reddito annuo previsto da contratto (è il caso di un dirigente sindacale che firma gli accordi sugli impianti).

È intollerabile che agli operatori degli impianti non venga riconosciuta un indennità fissa per il disagio di operare in ambienti insalubri e sottoposti a temperature che superano spesso i 40 gradi.
Usb invita i lavoratori a rispettare i turni e l’orario di lavoro contrattuali, ad interrompere quanto previsto dall’accordo del 4 maggio e ad intraprendere iniziative di lotta in difesa della salute e sicurezza e per esigere un indennità economica giornaliera fissa come forma di riconoscimento per le condizioni disagiate di lavoro.