Il nostro è un sindacato costruttivo

fatto da lavoratori che amano questa città! Per questo ci impegnamo per rendere efficiente la nostra azienda, perchè é l'azienda di tutti i romani!

Ieri

Come eravamo

Oggi

Una figura che ancora ci accompagna nel segno della tradizione

Di giorno

Ci prendiamo cura della bellezza di questa città!

Di notte

Il nostro lavoro prosegue quando tutti dormono!

venerdì 29 marzo 2013

SABATO 6 APRILE

Corteo No Inc.
ore 15,00 piazza Mazzini, Albano

L’undicesimo corteo per dire,
ancora una volta:

No all’Inceneritore dei Castelli Romani,
No al VII invaso della discarica di Roncigliano
e Sì alla Raccolta differenziata porta a porta associata a riduzione, riciclo e riuso.

CORTEO a Malagrotta alle 15:30 da Largo Domus de Maria
(fermata del trenino Valle Galeria)

contro la discarica di Monti dell’Ortaccio
Albano: il Tar Lazio ci ripensa, l'inceneritore si può costruire

Albano: il Tar Lazio ci ripensa, l'inceneritore si può costruire

Duro colpo per la lotta contro l'inceneritore di Albano: il Tar Lazio dà il via libera all'avvio dei lavori smontando punto per punto il ricorso presentato dall'amministrazione comunale


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mercoledì 20 marzo 2013

Premessa.
La definizione di un piano di rifiuti significa non solo parlare del sistema di raccolta ma costruire un piano che parli del rifiuto prima che divenga tale, del suo essere bene di consumo, del suo intero ciclo di vita e della sua riproduzione e del suo riciclo. Quindi vogliamo affrontare questioni fondamentali come la riduzione dei rifiuti, l’impiantistica per il recupero e il riciclo, l’utilizzo di beni riciclati.
Riduzione dei rifiuti:
La questione fondamentale è la riduzione dei rifiuti a partire dagli imballaggi. Gli imballaggi sono una parte consistente del rifiuto basta vedere quanto un oggetto sia ricoperto da imballaggi. Un primo intervento dovrebbe essere quello di imporre la vendita di prodotti liquidi in contenitori a rendere, che venga estesa sempre più la vendita di prodotti attraverso dispensatori igienicamente testati e normati (saponi, acqua, pasta, etc), vendita dei cibi in confezioni mono uso.
Incentivare, con opportune campagne di sensibilizzazione del cittadino/utente e con agevolazioni tariffarie per i venditori, la raccolta differenziata subito dopo l’acquisto del bene. Inoltre, obbligo per le case produttrici al ritiro di elettrodomestici, mobili, etc. non più utilizzabili.
Una legislazione di sostegno:
Gli esiti positivi in termini di raccolta differenziata dipendono dall'impegno sia dei cittadini, sia dalla tipologia di gestione dei rifiuti messa in campo dalle istituzioni locali, dalla realizzazione di eventuali misure di prevenzione e da una legislazione di sostegno.
E’ necessario perciò che nelle nuove costruzioni sia prevista, obbligatoriamente, la presenza di locali per la raccolta porta a porta dove allocare le attrezzature di riferimento, e lo stesso per le costruzioni già in essere laddove è possibile, predisponendo agevolazioni di varia natura. Inoltre in ogni nuovo quartiere in fase di esecuzione, le imprese dovranno essere obbligate a predisporre spazi idonei attrezzati, proporzionali per densità abitativa/superficie totale del quartiere e approvazione del progetto da parte di Ama spa, per le isole ecologiche. Nelle stesse si dovranno prevedere ulteriori spazi da mettere a disposizione dei cittadini settimanalmente e/o mensilmente per il mercato del baratto.
Laddove è possibile, tutto ciò dovrà essere realizzato anche nei quartieri già esistenti, varando delle agevolazioni di varia natura per i proprietari di case. La legislazione si dovrà adoperare per rendere sempre più obbligatorio, fino al massimo possibile, l’uso di materie riciclate per la creazione di nuovi prodotti e allo stesso tempo, eliminare quanto più possibile l’uso di “contenitori vuoto a perdere”. Infine, l’obbligo per i produttori di organizzare un circuito per il ritiro e lo smaltimento delle merci obsolete.
Un nuovo sistema di raccolta:
Le vicende di questi anni e le esperienze che si sono avute in Italia e in Europa hanno dimostrato che il miglior sistema di raccolta è la differenziata porta a porta attraverso i bidoncini condominiali e monomateriale. Significa fare una raccolta capillare che garantisca:
a) qualità del rifiuto raccolto;
b) puntualità del servizio;
c) impossibilità di un abbandono indiscriminato di rifiuti.
Questo tipo di raccolta consente di togliere dalla strada i cassonetti che non servono a differenziare i rifiuti ma diventano ricettacolo per ogni tipo di rifiuto. E’ chiaro che la raccolta porta a porta funziona se è affiancata da una campagna di informazione e dalla collaborazione di tutti. Alla raccolta porta a porta va affiancata una rete composta di punti fissi (isole ecologiche) e punti mobili (grandi piazze, centri commerciali) dove conferire tutti i rifiuti che non vengono raccolti con il porta a porta.
Una rete impiantistica:
A sostegno di questo sistema di raccolta va costruita una rete di impianti per il trattamento e il recupero della varie frazioni raccolte differenziatamente (carta, plastica,vetro, metalli, organico) e per il trattamento della frazione secca residua. La raccolta differenziata così sviluppata, affiancata ai sistemi di trattamento e recupero, da allocare in più parti del territorio, rendono inutile la progettazione e costruzione di impianti di incenerimento.
Tutto il rifiuto può essere recuperato, e la frazione residua una volta polverizzata può trovare giusto utilizzo nell’edilizia. La rete impiantistica va collegata con le industrie che possono lavorare il materiale riciclato per la produzione di nuovi beni.
Una diversa concezione della tassa: La tassa va completamente ripensata, va collegata ai rifiuti conferiti e ridotta proporzionalmente alle quantità conferite differenziatamente ciò è possibile attraverso il peso dei bidoncini e delle quantità conferite presso i centri di raccolta. Costi economici e ricavi sociali: Coloro che si oppongono a queste nostre proposte puntano il dito sostenendo i costi superiori di questa modalità di raccolta rispetto alle altre senza pensare ad un bilancio ambientale nella sua totalità. Inizialmente è necessario un forte investimento ma nel tempo i benefici saranno sia economici (attraverso i proventi delle materie riciclate) sia sociali (aumento dell’occupazione) che ambientali (risparmio di materie prime, salvaguardia del territorio).
La tutela dell’ambiente, il risparmio di risorse, la salvaguardia del futuro non hanno prezzo.
Partecipazione Popolare:
Un’idea forte come quella che è sottintesa a questa proposta non può funzionare se non con la condivisione da parte dei cittadini e dei lavoratori. E’ necessario garantire un percorso di partecipazione popolare attraverso assemblee di quartiere e di municipio in cui assumere le decisioni sulle modalità di gestione del piano, sulle modifiche, sulla definizione della tassa, dei contratti di servizio tra azienda comune e municipi.
Un’Azienda pubblica: Questo progetto complesso e partecipato può essere gestito solo da un’azienda completamente pubblica controllata dal consiglio comunale e dai cittadini e dai lavoratori. Il privato non accetterebbe certo un piano di questo tipo, in quanto a differenza del pubblico punta a fare profitti e ciò è possibile tagliando spese (servizi e lavoratori) e aumentando le entrate (la tassa). Ma noi quando parliamo di azienda pubblica non ci riferiamo a una azienda come quella di questi ultimi anni, preda degli appettiti dei vari partiti e consorterie di potere. Ma parliamo di una nuova azienda pubblica gestita, sotto il controllo popolare, da persone competenti valorizzando le professionalità presenti tra lavoratori e lavoratrici di Ama. 

martedì 19 marzo 2013

Europa rinvia l'Italia a Corte di Giustizia per il trattamento dei rifiuti nel Lazio

Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini: "E' un risultato inevitabile. Urgenti raccolta differenziata e recupero". Convocate per il 20 marzo l'Ama e le imprese "per definire un piano di azione vincolante"......................................leggi tutto

lunedì 18 marzo 2013


IGIENE AMBIENTALE: necessario uno tsunami contro CGIL CISL UIL!

Nazionale – lunedì, 18 marzo 2013
Le segreterie nazionali di CGIL CISL UIL del comparto Igiene Ambientale hanno annunciato il rinvio delle elezioni generali delle Rappresentanze Sindacali Unitarie, già previste per il 6 e 7 Giugno prossimo. Motivo: il protrarsi del confronto con Federambiente per la definizione del nuovo accordo sulla rappresentanza e democrazia nei luoghi di lavoro, per il quale sono già in programma due incontri per il 26 e 27 Marzo prossimi, e la necessità di non differenziare il percorso dei due contratti nazionali vigenti in questo settore.

E’ in arrivo insomma un nuovo attacco ai diritti e alle libertà sindacali.

Con FISE/Assoambiente, che raggruppa le aziende private, il 15 novembre 2012 è stato raggiunto un accordo sulla contrattazione e sulla rappresentanza che definire infame è poco. I suoi contenuti infatti sono la negazione più completa della democrazia e del diritto dei lavoratori e delle lavoratrici a poter liberamente scegliere i propri rappresentanti e a decidere sugli accordi.

Vale la pena ricordarne i punti principali: alle elezioni delle RSU possono partecipare i sindacati che accettino espressamente tutti gli Accordi Interconfederali vigenti, il CCNL, le regole antisciopero, il tutto accompagnato da atto costitutivo notarile e da liste corredate dal 5% di firme dei lavoratori autenticate con documento d’identità dalla commissione elettorale.

Non sono ammesse liste congiunte di sindacati diversi. Viene abolita la riserva del 33% ma tra i firmatari di quest’accordo si stabilisce un patto di solidarietà che permette il ripescaggio del membro del sindacato firmatario non eletto.

Tutti i componenti delle RSU sono vincolati al rispetto degli accordi aziendali quando essi siano stati approvati dalla maggioranza dei componenti, non dei lavoratori, ed è fatto divieto scioperare contro, pena pesanti sanzioni contro i sindacati che si opponessero o che violassero i periodi di tregua sindacale.

Del resto questi elementi erano già contenuti nell’accordo interconfederale del 28 giugno 2011 e nel Patto per la Produttività e la Competitività del Novembre 2012, che imponevano la sicurezza da parte delle aziende dell’applicazione delle intese sottoscritte, il rispetto delle clausole di tregua sindacale, le regole per prevenire i conflitti con meccanismi sanzionatori per gli inadempienti.

Insomma se non mandi giù tutto quello che CGIL CISL UIL decidono, in assoluta autonomia dai lavoratori, non puoi partecipare alle RSU ma se accetti non potrai opporti alle intese sottoscritte dalla maggioranza degli altri sindacati o delle RSU. Altro che democrazia, qui siamo in un regime di assoluta dittatura sindacale dove l’unica opzione lasciata a chi vuole ancora rappresentare i lavoratori sembra quella di scegliere a quale corda impiccarsi!

Non permettiamo che ancora una volta si affermino sindacati il cui unico scopo è quello di rendere operative le scelte aziendali continuando a tutelare se stessi, promuovendo il welfare aziendale, gli enti bilaterali, la previdenza complementare privata e togliendo ai lavoratori la piena libertà e il pieno diritto di decidere e di farsi rappresentare da chi veramente difende i loro interessi.

SPAZZIAMOLI VIA!!!


mercoledì 13 marzo 2013

Appuntamenti

Lunedì 18 Marzo ore 17 in sede
un incontro con lavoratori e lavoratrici ex part-time sulla questione dei riposi
USB AMA:   via dell'Aeroporto 129   Tel.  06762821   -   Fax  067628233

Venerdì 22 Marzo ore 16 Congresso Confederale in sede
ROVESCIARE IL TAVOLO!
UNIONE SINDACALE di BASE
I CONGRESSO NAZIONALE
PER UN SINDACATO DI CLASSE, CONFLITTUALE, INDIPENDENTE
DOCUMENTO CONGRESSUALE DELLA CONFEDERAZIONE USB
USB AMA:   via dell'Aeroporto 129   Tel.  06762821   -   Fax  067628233

martedì 5 marzo 2013

AL PEGGIO NO C'E' MAI FINE

OdS n°6/2012  Progetto raccolta differenziata municipi XII-XVII
60 Censitori scelti nominalmente dall'azienda per il monitoraggio del territorio per un periodo di 120 gg.
 Dopo andrebbero alle dipendenze del comune di Roma.

Quali sarebbe il criterio di individuazione dei suddetti 60 fra tutti gli operatori ama?

Da ieri hanno iniziato il corso di formazione a Tor Pagnotta

Inceneritore di Albano: Tar blocca i lavori

Il Tar del Lazio ha temporanemante sospeso i provvedimenti relativi ai lavori di realizzazione e messa in esercizio della centrale elettrica alimentata da gas di sintesi derivato dal combustibile derivato da rifiuti nella frazione di Cecchina nel Comune di Albano Laziale. Lo ha deciso, con un decreto monocratico, il presidente della prima sezione ter del tribunale amministrativo, Linda Sandulli, accogliendo le richieste del Comune di Albano Laziale e fissando per la discussione un'udienza per il 28 marzo. Fino ad allora i provvedimenti sul gassificatore risultano quindi bloccati.



lunedì 4 marzo 2013


Roma, 1 marzo 2013. AMA, assemblea contro le privatizzazioni e lo sfascio...