sabato 7 marzo 2015

 SI COMUNICA CHE LA VERTENZA CHE STIAMO CONDUCENDO DA SETTIMANE PER SCONGIURARE IL LICENZIAMENTO DI SEI LAVORATORI DELL'APPALTO AMA SI DI DISINFESTAZIONE, DERATTIZZAZIONE E SANIFICAZIONE, SI E' CONCLUSO CON L'ACCORDO CON LA SOC. COOP. CASA COMUNE 2000  E DA LUNEDI 9 MARZO SARANNO TUTTI DI NUOVO SULL'IMPIANTO DI VICOLO SAVINI.
E' UN GRANDE RISULTATO, OTTENUTO CON L'IMPEGNO DI TUTTI  I LAVORATORI DELLE DITTE IMPEGNATE SULL'APPALTO, CHE IN QUESTI GIORNI NON HANNO FATTO MANCARE LA LORO PARTECIPAZIONE E SOLIDARIETA' AI COLLEGHI IN DIFFICOLTA', INSIEME ALLA STRUTTURA USB DELL'AMA CHE LI HA SOSTENUTI SEMPRE.

IL MODO IN CUI ABBIAMO INSIEME CONDOTTO QUESTA VERTENZA E IL SUCCESSO DI OGGI, CI CONFERMA CHE STARE UNITI INTORNO ANCHE AD UN SOLO LAVORATORE A RISCHIO E' LA NOSTRA FORZA, DI CUI SI SONO RESI CONTO ANCHE I VERTICI AMA, A CUI VA RICONOSCIUTO IL CONTRIBUTO AL RISULTATO POSITIVO, CHE E' UN SEGNALE DI INVERSIONE DI TENDENZA RISPETTO AL PASSATO.

ADESSO ANDIAMO AVANTI CON LA VERTENZA LEGALE PER INTERPOSIZIONE DI MANO D'OPERA E L'ASSUNZIONE DI QUESTI LAVORATORI ALL'AMA, CHE, SE RIUSCIREMO AD OTTENERLA,  NON SOLO PORTERANNO UN GRANDE CONTRIBUTO AL NOSTRO IMPEGNO SINDACALE IN AZIENDA, MA SARANNO LA RAPPRESENTAZIONE DI UNA ESTERNALIZZAZIONE STRAPPATA ALLA SPECULAZIONE DEI PRIVATI.

NEL FRATTEMPO INSIEME, STRUTTURA AMA E LAVORATORI APPALTI, COSTRUIAMO LA CAMPAGNA CONTRO IL PIANO INDUSTRIALE E IL RISCHIO DI PRIVATIZZAZIONE DEL SERVIZIO, SU CUI ATTILIO ED IO CONTINUEREMO A DARE IL NOSTRO SOSTEGNO E COINVOLGEREMO IL RESTO DELLA  FEDERAZIONE ROMANA USB.

20 commenti:

  1. TUTTO BENE QUANTO FATTO E COME SI INTENDE PROCEDERE. VORREI PERO' EVIDENZIARE IL FATTO CHE MENTRE SUCCEDEVA TUTTO QUESTO I CARI DIRIGENTI AMA SPA SI SONO AUMENTATI LO STIPENDIO IN MEDIA DI CIRCA 15.000,00 E/O 20.000,00 EURO. NE VOGLIAMO PARLARE QUANDO ALCUNI DI COSTORO SONO IN FORTE ODORE DI IMPLICAZIONE IN APPALLTI LAVORO ASSEGNATI IN MODO SOLO APPARENTEMENTE LEGALE VEDI DIRIGENTE CIMITERI CAPITOLI IMPROVVVISAMENTE TRASFERITO DA GESTIONE APPALTI CIMITERI CAPITOLINI A TORPAGNOTTA. CHE DIRE POI DEI DIRETTORI LAVORI DEGLI APPALTI CHE DELL'OMERTA' NE HANNO FATTO UN ASSIOMA. NON E' CONCEPIBILE CHE I SUDDETTI NON SAPESSERO COSA SUCCEDE NELLA GESTIONE DEGLI APPALTI, COSI' COME CERTAMENTE NE E' A CONOSCENZA IL DIRIGENTE DEI CIMITERI CAPITOLI. MA PER LORO SOLO AUMENTI DI STIPENDI ANNUI. ALTRO PERSONAGGIO DI INTERESSE GIUDIZIARIO E' L'ATTUALE RESPONSABILE DELLA PROGRAMMAZIONE E BILANCIO CIMITERI CAPITOLINI. QUARDA CASO E' LA STESSA PERSONA CHE PER ANNI HA AVVALLATO I BILANCI CIMITERI CAPITOLINI INVIANDO RELAZIONE ALLA DIREZIONE AMA SPA SI PRESUME FACENDO QUADRARE I CONTI ANCHE QUANDO NON SI POTEVA CONTRO OGNI EVIDENZA . DOCUMENTI CHE MANCANO INERENTI GLI APPALTI DEI CIMITERI, ETCC... MA DI CHE STO' PARLANDO QUESTA E' LA NORMALITA' O NO?

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  2. LANCIO UNA NUOVA PROPOSTA MANDARE VIA TUTTI COLORO CHE SONO STATI IMPLICATI IN MAFIA CAPITALE ANCHE SE (APPARENTEMENTE) MARGINALMENTE. COSTORO PER QUANTO RIGUARDA I CIMITERI CAPITOLINI SONO SENZA OMBRA DI SMENTITA:

    1) I DIRETTORI LAVORI APPALTI
    2) LA EX SEGRETARIA DEL DIRIGENTE TRASFERITO
    3) COLUI CHE TUTTI CONOSCONO COME IL FIDANZATINO DELLA SEGRETARIA PUNTO 2
    4) L'ATTUALE DIRIGENTE CIMITERI CAPITOLINI
    5) L'ATTUALE RESPONSABILE ALLA PROGRAMMAZIONE E BILANCIO. E' LUI CHE HA DATO IL BENESTARE NEI CONFRONTI DELLA DIREZIONE GENERALE AMA SPA PER I BILANCI CAPITOLINI ULTIMI ANNI ANCHE SE FORSE, E DICO FORSE, NON DEL TUTTO PULITI, POTREBBE ESSERE CHE SIANO DA QUEST'ULTIMO STATI ADATTATI AFFINCHE' SE APPARISSERO LEGALI? AL MAGISTRATO EVENTUALMENTE L'ARDUA SENTENZA.
    6) L'ATTUALE RESPONSABILE DEL PERSONALE CHE NON CONOSCE NEANCHE IL CONTRATTO DI LAVORO

    NON CONTINUO PERCHE' ALTRIMENTI RIMAREBBE DA CHIEDERSI CHI RIMANE A LAVORARE?
    RISPOSTA: I SOLITI CHE CREDONO NELL'AZIENDA E VI ASSICURO CHE NON SIAMO RIMASTI IN MOLTI.

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    1. Rimarresti tu, che forse sei peggio di loro, non avendo nemmeno il coraggio civico di andare da Pignatone a raccontare quello che dici di sapere.

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    2. A nostro avviso anche tu non mi pare non possieda molto coraggio civico amico anonimo. quanto sopra riportato è risaputo da tutti.
      esempio: l'attuale responsabile del personale secondo te senza avere un personaggio con la tessera del PD dietro, occuperebbe tale posto per merito? e così via. Comunque ti tranquillizziamo Pignatone ha letto quanto sopra e se vuole non ha difficoltà ha trovare giuste prove che forse potresti fornire anche te! che crediamo ne sappia molto.
      Noi preferiamo muoverci recependo opportuna documentazione e poi al momento opportuno presentarla al consiglio comunale per avere risposte concrete da sindaco Marino.

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    3. In riferimento risposta del 14 giugno 2015 ore 12:37 Si fà presente che il commento è un indicazione di massima a chi di competenza per effettuare controlli. Se costoro non hanno nulla da nascondere il problema non esiste, ma noi crediamo fermante il contrario. Siamo venuti a conoscenza che almeno uno dei Direttori lavori, ancora in carica, ha cercato in una recente riunione aziendale, di attribuire errori (se di errori si tratta) da lui commessi (anche con la partecipazione di altri) a terze persone del tutto estranee hai fatti. Tutti sanno che nella gestione degli appalti gli unici che rispondono delle scelte: ditte, commesse dirette, gare, colloqui con le società appaltatrici e meno etc... sono il Direttore dei lavori e il RUP. Che dire poi se andiamo a verificare le documentazioni ultimi 10 anni delle somme urgenze eseguite. Chi firmava ho veniva citato nei verbali delle somme urgenze? Chi decideva che esisteva una somma urgenza?. Vogliamo portare un esempio? ok! Appalto somma urgenza verano civico 80 e manto stradale strada creato su richiesta di un certo DIRETTORE LAVORI (tra l'altro nominato anche nel verbale di somma urgenza come uno di coloro che hanno accertato il fatto) e da questi avvallato con richieste del 20/12/2013 (tutta documentazione registrata da sistemi informatici AMA SPA), e tutt'oggi ancora in corso d'opera (alla faccia della somma urgenza, nello stesso periodo sino ad oggi si poteva costruire un palazzo). Dove era la somma urgenza. Tutti ricordano il cartello messo dall'impresa per lavori in corso dove venivano nominati il direttore dei lavori e i responsabile del procedimento fatto poi sparire improvvisamente ( esistono foto a tale riguardo). Alla suddetta impresa il Direttore dei lavori con i RUP ha riconosciuto e avvallato fatture per circa euro 300.000,000; per cosa? piove ancora dal soffitto, l'esecuzione del lavoro è a dir poco insoddisfacente. Per non palare delle complicazioni che sono sorte ultimamente che con un adeguata attenzione del DIRETTORE LAVORI potevano essere evitati. Non si capisce come faccia costui a fare il moralista quando è stato partecipe e/o coprotagonista a quasi tutti gli appalti in essere degli ultimi 10 15 anni in particolare modo le innumerevoli somme urgenze dicharate (non spetta a noi verificare che siano stati tutti leciti , regolari e se qualcuno ha avuto qualche interesse nella gestione , questo è compito della magistratura). Se il suddetto ha prove inconfutabili che accusino terzi le porti in visione a chi di dovere. E' facile puntare l'indice senza documentazione. Noi nel commento abbiamo indicato coloro che possono essere coinvolti i questioni più o meno leciti a titolo cautelativo spetta poi agli organi competenti verificare la verità. E' per questo che evitiamo di fare nomi; per la privacy e la correttezza in quanto riteniamo corretto che solo il magistrato dopo opporune indagini possa fare i nomi. Noi abbiamo nel commento citato chi aveva più possibilità diciamo di incorrere in tentazione senza puntare indice a nessuno in particolare.

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    4. Quindi so chiacchiere! Se lavorassi di più e chiacchiearassi de meno non ruberesti lo stipendio!


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    5. RISPOSTA ANONIMO 28 GIUGNO 2015

      Per quanto espresso nella riunione aziendale in cui, vi divertivate a fare scarica barile deile proprie colpe: si sono tutte chacchiere (altrimenti avreste effettuato denuncia documenti alla mano a chi di dovere). Quanto espresso da noi come esempio sono fatti concreti e documentati. In quanto a rubare lo stipendio comunichiamo che tutto il nostro gruppo si guadagna lo stipendio con fatica, partecipando al presente blog solo fuori dall'ambito del lavoro. Ma tu amico anonimo cosa fai per guadagnarti lo stipendio e quanto sei implicato realmente nei fatti di cui sono in corso le indagini da appositi organi istituzionali. Del nostro gruppo nessuno è stato chiamato a rispondere, forse perchè tutti noi ci siamo rifiutati di partecipare al banchetto. Banchetti su appalti e somme urgenze degli ultimi 10 anni, per non andare troppo a ritroso altrimenti sarebbe come mettere il coltello nella piaga. Li di documenti se ne trovano a iosa basta cercare bene. Sei sicuro che guardandoti allo specchio puoi dire in tutta sincerità che sei estraneo a tutto e che lo stipendio che percepisci è frutto di lavoro (forse rubando tu stesso lo stipendio, ci accusi pensando che siamo tutti come te). Non serve risposta grazie.
      Noi stiamo collaborando cercando documenti validi e non chiacchiere affinchè pervengano in mano del Sindaco Marino sperando come già detto possa prendere opportuni provvedimenti nel merito. Ci dispiacerebbe constatare che forse sei implicato anche te. Troviamo molto stimolante confrontarci con la tua persona, ci dai la forza e convinzione che siamo sulla giusta strada.

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  3. Il vigile eroe sfrattato dal cimitero: morì per salvare una donna, ora l'Ama chiede il suo loculo

    Quanto vale un eroe? A Roma poco. Anzi nulla. Nemmeno i duemila euro che servono a lasciarlo riposare in pace nella sua tomba al Verano. Il vigile urbano Bruno Montesi trent'anni fa si gettò nel Tevere per salvare una donna, Pierina Cassini, che si era buttata nelle torbide acque del fiume a monte di Ponte Garibaldi, per farla finita.
    L'aspirante suicida se la cavò con un paio di giorni di prognosi, Montesi invece morì il 24 novembre dell'anno successivo per leptospirosi. L'acqua infetta lo aveva corroso, fino a toglierli l'ultimo respiro. Ed è così che il vigile diventò eroe: andandosene a 32 anni, lasciando soli una moglie e tre figli piccoli.

    Meglio era andata a un collega, inciampato in uno dei gradini che portano al letto del fiume: si ruppe una caviglia ma inconsapevolmente si salvò la vita. Bruno era stato più bravo o solamente meno fortunato. Trent'anni sono passati da quando la famiglia lo perse.
    IL CONTO Qualche mese fa l'Ama ha mandato il conto: 2.200 euro, altrimenti Bruno l'eroe sarebbe stato portato dal loculo dove si trova a una fossa comune. Lo prevede il Regolamento di Polizia Cimiteriale, scrive alla vedova, Daniela Giordano, il dirigente dei cimiteri Capitolini, Maurizio Campagnani che evidentemente non conosce la storia di Bruno e nemmeno quella della famiglia.

    A sapere tutto, invece, è il Comune. Perché Mauro Cordova presidente dell'Arvu, l'associazione delle polizie locali, manda una lettera urgente al sindaco Marino e al presidente dell'Ipa, l'istituto di previdenza dei dipendenti di Roma Capitale. Missive protocollate nello scorso luglio.

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    1. In effetti la storia la si conosce in pochi. La competente commissione consiliare ha appreso che la famiglia con grande sobrietà e riserbo ha pagato la concessione sia la prima volta che la seconda senza chiedere nulla a nessuno.
      Evitando inutili chiacchierecci.

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    2. Dato il coraggio dimostrato dal vigile sarebbe stato dignitoso e saggio, riconoscendo il valore dell'atto compiuto dallo stesso, non accettare i soldi per rinnovare la concessione dalla famiglia. Il Comune rimanrrà sempre in debito nei confronti del vigile eroe. Un uomo che ha dato la propria vita per salvarne un'altra è ed rimarrà per sempre un esempio. Sono costoro che danno un senso alla parola civiltà. La famiglia con il loro gesto hanno dato uno schiaffo morale alla comunità dimostrando di avere più dignità di molti personaggi che occupano posti pubblici e gonfiano i polmoni di aria inquinata da insensibilità e presunzione, se non addirittura complici di situazioni di cui tutti abbiamo avuto modo di vedere con lo scandalo di mafia capitale. Spero che il vigile senta l'affetto e riconoscenza che tutti noi che crediamo nella giustizia gli dobbiamo e riconosciamo.

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    3. l'affetto e la riconoscenza di un anonimo .......Ti manca il senso del limite.......povero vigile, tra Comune insensibile, Ama ignorante e anonimi riconoscenti..... Manca solo Razzi, quello di Crozza!

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    4. A TE invece Caro ANONIMO cosa manca per dare un senso e quale è il tuo di limite visto che neanche come ANONIMO hai rispetto per quello che noi consideriamo un eroe degno di ogni rispetto.

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  4. Quanto vale un eroe? A Roma poco. Anzi nulla. Nemmeno i duemila euro che servono a lasciarlo riposare in pace nella sua tomba al Verano. Il vigile urbano Bruno Montesi trent'anni fa si gettò nel Tevere per salvare una donna, Pierina Cassini, che si era buttata nelle torbide acque del fiume a monte di Ponte Garibaldi, per farla finita.
    L'aspirante suicida se la cavò con un paio di giorni di prognosi, Montesi invece morì il 24 novembre dell'anno successivo per leptospirosi. L'acqua infetta lo aveva corroso, fino a toglierli l'ultimo respiro. Ed è così che il vigile diventò eroe: andandosene a 32 anni, lasciando soli una moglie e tre figli piccoli.

    Meglio era andata a un collega, inciampato in uno dei gradini che portano al letto del fiume: si ruppe una caviglia ma inconsapevolmente si salvò la vita. Bruno era stato più bravo o solamente meno fortunato. Trent'anni sono passati da quando la famiglia lo perse.
    IL CONTO Qualche mese fa l'Ama ha mandato il conto: 2.200 euro, altrimenti Bruno l'eroe sarebbe stato portato dal loculo dove si trova a una fossa comune. Lo prevede il Regolamento di Polizia Cimiteriale, scrive alla vedova, Daniela Giordano, il dirigente dei cimiteri Capitolini, Maurizio Campagnani che evidentemente non conosce la storia di Bruno e nemmeno quella della famiglia.

    A sapere tutto, invece, è il Comune. Perché Mauro Cordova presidente dell'Arvu, l'associazione delle polizie locali, manda una lettera urgente al sindaco Marino e al presidente dell'Ipa, l'istituto di previdenza dei dipendenti di Roma Capitale. Missive protocollate nello scorso luglio.

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    1. PRENDO SPUNTO PER COMMENTARE QUESTO EPISODIO DA PRIMO LEVI, SCUSANDOMI CON LUI, CON LA FRASE E CHIEDENDOMI L DIRIGENTE DEI CIMITERI CAPITOLINI "SE QUESTO E' UN UOMO". DA UN UOMO COSI' SI PU0' CAPIRE PERCHE' I CIMITERI CAPITOLINI SONO ALLO SBANDO. SOLDI SPRECATI, PERSONALE DEMOTIVATO, INTERESSI PRIVATI CHE PREVALGONO QUELLI PUBBLICI ETCC...... GRAZIE A CHI HA PORTATO L'EPISODIO ALLA NOSTRA CONOSCENZA.

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  5. Ottima la citazione del Partigiano Primo Levi, fai un passo avanti anche tu e vai diretto da Pignatone e racconta "gli interessi privati che conosci" e la loro prevalenza su quelli pubblici....diverresti.... un uomo ed anche un eroe.
    Preparati al meglio con tutti i riscontri del caso parla solo dei fatti che conosci porta gli atti, altrimenti rischi la querela e perfino il licenziamento......

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  6. Come già detto il compito di trovare prove è del magistrato al quale noi non abbiamo nulla da insegnare, dato che se e quando vuole saprà bene dove cercare. Quello che noi intendiamo fare è accendere le coscienze di tutti coloro che vogliono una azienda sana. Invitiamo costoro ad inviare anche in via anonima documenti validi al presente blog. Sarà nostro compito come precendemente detto farle verificare a chi di competenza e se validi presentare interrogazione direttamente al Sindaco Marino sperando prenda come promesso i dovuti provvedimenti..

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    1. Che Italiano che sei, ti mandano le carte e vai dai politici in Consiglio Comunale......un bel risultato

      O palle, vai dai Carabinieri....

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    2. Invece di criticare perchè non ci invii documenti che sappiamo possiedi, dandoci modo di attivarci ancora prima. Poi presumo che una volta in mano al Sindaco, questi sporga giusta denuncia presso le autorità a nome di tutto il comune di Roma. Noi consideriamo l'intera città colpita da questo tsunami . Quindi l'onore di denunciare spetta alla città che fino a prova contraria è rappresentata dal sindaco.

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  7. Caro estinto, mazzette in ospedale appalti truccati per la gestione delle camere mortuarie: 30 indagati
    Appalti pilotati nelle camere mortuarie di alcuni ospedali romani in cambio di bustarelle e la promessa di voti. La Procura ha acceso un faro sul business milionario del caro estinto. Oltre trenta gli indagati tra politici, funzionari Asl e addetti di pompe funebri al vaglio dei pm Erminio Amelio e Corrado Fasanelli. Nel calderone sono finiti anche l'ex senatore Pdl Domenico Gramazio e il figlio Luca capogruppo di Fi alla Regione. Ieri sono scattate le perquisizioni, ventisei con precisione, tutte eseguite dagli uomini della Mobile, diretti da Renato Cortese, negli ambienti ospedalieri e nelle società di onoranze funebri sospettate di favoritismi. Due i filoni di indagini che si incrociano. Le accuse vanno dall'associazione a delinquere, concorso in corruzione, falso, truffa e turbativa d'asta. Secondo gli inquirenti sarebbero stati aggiudicati appalti in modo irregolare per la gestione delle camere mortuarie in particolare al Sant'Andrea, al San Camillo, all'Umberto I al Pertini e al Sant'Eugenio. L'indagine è scattata due anni fa, in seguito alla denuncia presentata in Procura dal Codiof (Comitato diritti operatori funerari), presieduto dal cavaliere Mario Menicucci, che è anche consigliere nazionale referente per Roma e provincia della Feniof (la Federazione nazionale imprese onoranze funebri). L'esposto è stato depositato il 21 marzo 2012 - numero di protocollo 040681 - dopo l'aggiudicazione dell'appalto per la gestione della camera mortuaria del San Camillo-Forlanini all'agenzia funebre Service One. Il bando di gara prevedeva tra i requisiti per partecipare il non essere agenzia funebre o di non avere collegamenti con agenzie del settore. Ma dalla visura della Camera di Commercio risultava che la Service One è «essa stessa agenzia funebre» e ha come attività primaria «pompe funebri e attività connesse». Gli investigatori della Mobile, guidata da Renato Cortese, scoprono che la gestione delle sale mortuarie del San Camillo e dell'ospedale Sant'Andrea è affidata anche alle agenzie di pompe funebri Cattolica, Semi e Taffo, LA DENUNCIA Nella denuncia si legge anche che i parenti dei defunti, se si rivolgevano ad un'agenzia funebre che non aveva avuto l'appalto, non potevano neanche entrare nella sala mortuaria. Le agenzie che prendevano l'appalto provvedevano anche alla sterilizzazione delle sale. Ieri gli uomini della squadra mobile hanno perquisito documenti e file degli indagati, anche nelle sedi delle agenzie di Macerata e L'Aquila. Tra le persone iscritte nel registro degli indagati, oltre a sei componenti della famiglia Taffo, ci sono anche Luigi Macchitella, ex direttore generale del San Camillo-Forlanini; Vittorio Bonavita, direttore generale della Asl Roma B; e Adalberto Bellomo, ex consigliere di amministrazione del Cotral. Per Egisto Bianconi, direttore generale del Sant'Andrea e il dirigente Filippo Zanutti rispondono solo di turbata libertà degli incanti. Il risultato: il business del caro estinto era unito da un unico cartello per lo più riconducibile alla famiglia Taffo. LE REAZIONI «Si tratta di agenzie che sono praticamente di casa nell'obitorio - si sfoga il proprietario di un'agenzia - senza alcun rispetto per nessuno. Capaci solo di pressare famiglie distrutte dal dolore, proporre prezzi stracciati che una volta su due si rivelano approssimati per difetto. Mentre altri aspettano correttamente in agenzia una telefonata che non arriverà mai. Perché, come accade anche negli altri Paesi, il rispetto viene prima di tutto, ci vuole gente qualificata che dovrebbe essere iscritta all'albo, non improvvisati»
    come è riuscito TAFFO a vincere la gara presso i cimiteri capitolini, visti i precedenti? e come mai nessuno ha mai fatto presente la cattiva gestione della gara, e il modo di gestire il servizio da quest'ultimi?

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  8. Dopo TAFFO la direzione Cimiteri Capitolini emette concorso interno dove i nomi dei vincitori sono già scritti. Al personale ad esempio visto i numerosi meriti ( quali?) acquisiti da duro lavoro che hanno portato la signora al sesto livello responsabile del personale ( ma veramente qualcuno crede che costei conosca la disciplina del contratto di lavoro?), ora vincerà il concorso da settimo? ( è vera meritocrazia per una signora neanche laureata; dimostrato sul campo da risultati eclatanti; maligni sostengono che merito c'è ma è del marito personaggio influente ne partito PD). Noi siamo convinti che i concorsi in oggetto non sono stati emessi ad personam, ma che saranno effettuate selezioni serie in base alle capacità del vincitore..........! Scherzetto se si potesse giocare i nomi di coloro che vinceranno al superenalotto diventeremmo miliardari. In una Azienda dove viene nominato livello quadro tale personaggio ( indovinate chi?) presso cimiteri capitolini che non possiede neanche uno straccio come dice TOTO! di LAURA è tutto dire (maligni che siamo!); dove ad un quinto livello idolatrata da vari dirigenti (chissà per quali meriti?) dispone ordini anche a settimi livelli; quarti livelli per i quali il concorso è stato bandito ad oc per divenire settimo livello ufficio legale( cavolo un padre ex dipendente influente sindacalista e nel PD conterà pure qualcosa?). Siamo curiosi di vedere in azione la commissione dei concorsi e siamo sicuri, anzi certi; non si farà influenzare facilmente nè intimidire e promuoverà le persone più portate (da loro). E' bello sapere che finalmente ci sia un concorso dove la commissione possieda delle certezze prima ancora che lo stesso sia effettuato. Ma via! perchè sprecare tempo date a costoro direttamente il livello e basta. Roma a visto di peggio! non sarà certamente questo a peggiorare la sua immaggine e che si fotta la meritocrazia.
    A tutti coloro che parteciperanno e non sono in odore di nomination della commissione auguriamo un sincero in bocca al lupo....!

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Grazie per la tua partecipazione!