domenica 27 gennaio 2013

E' facile proporre una siffatta piattaforma d'intenti,direbbero gli specialisti del settore, i capitani d'impresa, i politici di turno. Sarebbe troppo facile immaginare un'azienda pubblica al servizio del cittadino, compatibile con l'ambiente, con i diritti e la sicurezza dei lavoratori, equa con la distribuzione del reddito.

No!.. La questione è complessa. Esternalizzare è la parola chiave. Bisogna stare sul mercato,incoraggiare l'intraprendenza imprenditoriale del privato, liberalizzare, rendere competitivi i servizi......al ribasso. Insomma far gestire i soldi pubblici agli imprenditori amici che realizzano profitti e ti aiutano nella campagna elettorale.
E poi chi se ne frega se l'imprenditore scarica il "ribasso" sul lavoratore e sull'ambiente, se blocca il servizio per insufficienza di utili, se lievitano i costi sul groppone del cittadino.

Si esternalizza tutto, anche le assunzioni appaltate direttamente alle agenzie interinali e controllate dai sindacati concertativi. Si selezionano i parenti dei tesserati con una "rigida e severa valutazione meritocratica".
Cosi' funzionano le relazioni industriali nelle aziende municipali, un enorme impegno spartitorio di assunzioni, consulenze esterne, avanzamenti di livello e sostanziosi premi di produttività per dirigenti che equivalgono al reddito annuo di un lavoratore medio.

I costi di queste "complesse e necessarie" politiche industriali si pagano con la contrazione dei salari e dei diritti dei lavoratori, l'aumento della tassa sui rifiuti, la riproposizione di nuove discariche e inceneritori alla faccia della tutela dell'ambiente e della salute del cittadino (per mancanza di fondi la raccolta differenziata è ferma al palo), e poi con la magia del bilancio passivo che diventa attivo, grazie all'accesso ai nuovi prodotti finanziari (vedi swap, futures, option e derivati vari), si sta consegnando l'azienda alle banche e agli speculatori finanziari.

Purtroppo questa "complessa" e allegra gestione, sta portando l'azienda sull'orlo de fallimento,
mettendo a serio rischio il futuro dei lavoratori insieme alla tutela dell'ambiente e del territorio.

La Fornero ci ha scippato l'art.18 e le pensioni, Alemanno scorpora AMA e ci consegna al privato.

ADESSO BASTA! I LAVORATORI DEVONO ESSERE PROTAGONISTI

MANDIAMO A CASA I SINDACATI COMPLICI DELLO SFASCIO E DEL MALAFFARE

COSTRUIAMO UN FUTURO DIVERSO PER AMA

RILANCIAMO E RAFFORZIAMO IL SINDACATO DI BASE

gb"el marinero"

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