Il nostro è un sindacato costruttivo

fatto da lavoratori che amano questa città! Per questo ci impegnamo per rendere efficiente la nostra azienda, perchè é l'azienda di tutti i romani!

Ieri

Come eravamo

Oggi

Una figura che ancora ci accompagna nel segno della tradizione

Di giorno

Ci prendiamo cura della bellezza di questa città!

Di notte

Il nostro lavoro prosegue quando tutti dormono!

giovedì 16 gennaio 2014

Oggetto: Comunicato dei lavoratori dell’impianto TMB di Via Salaria 9 dicembre 2013.


In riferimento al comunicato in oggetto, che si allega in copia alla presente, la scrivente O.S. intende sostenere la denuncia dei lavoratori del TMB di Via Salaria, che purtroppo, dobbiamo constatare, ha anticipato di poco il grave incidente mortale di cui è stato vittima un dipendente di una ditta esterna che operava all’interno dello stabilimento. Peraltro analoghe segnalazioni ci pervengono anche dagli operatori degli impianti di Rocca Cencia e di Via Laurentina.

È evidente come l’avvio spinto della raccolta differenziata, contemporaneamente alla chiusura del sito di Malagrotta, stia facendo emergere le criticità strutturali e organizzative degli impianti AMA di riciclaggio e smaltimento, con conseguente ricaduta sulle condizioni lavorative degli operatori, sulla sicurezza e tutela della loro salute.

L’importanza strategica che in questa fase di emergenza ambientale assume la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti, anche in prospettiva di un futuro e serio piano industriale, non può essere affidata ad una gestione sciatta e improvvisata, ma neppure alla sola buona volontà dei lavoratori che assumono mansioni e prestazioni non dovute e tanto meno remunerate.

Alla luce di quanto esposto siamo a chiedervi un incontro urgente per sottoporre all’attenzione delle SS. VV. prioritariamente le seguenti problematiche:
  • Messa in sicurezza delle aree di lavoro all’interno degli impianti e verifica di tutti i dispositivi preposti alla salvaguardia della salute dei lavoratori.
  • Verifica delle mansioni e adeguamento dei relativi livelli.
  • Trattamento economico e professionale equiparato per tutti gli stabilimenti AMA.
Restiamo in attesa di sollecito e positivo riscontro, inviando distinti saluti.
Roma, 10 gennaio 2013
RSU USB AMA
Maurizio Ambrosi, Giovanni Belluomo

martedì 7 gennaio 2014

Marino e l’AMA: il dito e la luna!

Lettera aperta al Sindaco Marino

Sindaco,
i lavoratori dell’AMA e i cittadini romani avrebbero meritato di ricevere da Lei un augurio diverso dall’ennesimo proclama e dichiarazione d’intenti.
Il mare di rifiuti che durante le festività ha invaso Roma, non rappresenta un fulmine a ciel sereno, ma l’apice di un disastro annunciato i cui responsabili diretti sono il management dell’AMA, ma anche la latitanza della giunta capitolina, che in questi sei mesi ha continuato ad affidare il servizio all’incapacità gestionale di una dirigenza da tempo compromessa. Sperpero di denaro pubblico, affidamenti diretti al posto delle gare d’appalto come candidamente confessato qualche giorno fa dal Direttore Fiscon (uomo per tutte le stagioni, in AMA da oltre 20 anni), assunzioni pilotate di amministrativi superpagati.
Azzerare questa dirigenza avrebbe dovuto rappresentare una priorità per la sua Giunta, ma evidentemente non sono bastati né il ritardo per l’avvio della raccolta differenziata ad un anno e mezzo dal Patto per Roma, né la gestione fallimentare della raccolta porta a porta nel I municipio prima e nel IV poi, ma si è lasciato che gli attuali vertici facessero partire il servizio porta a porta anche nell’VIII e nel XII Municipio proprio a ridosso delle festività di fine anno.
Da mesi denunciamo l’improvvisazione con cui è stata avviato il servizio PAP a Roma, a partire dal balletto di trasferimenti di oltre 1800 dipendenti iniziato a giugno e non ancora concluso, per continuare con una organizzazione caotica, con mezzi insufficienti, inadeguati e spesso fermi, con compattatori mai utilizzati, con gli impianti tmb al collasso, con lo stabilimento multimateriale laurentino ancora fermo, con quello di maccarese considerato un’eccellenza nella produzione del compost, ma che oggi funziona come stazione di trasferenza di organico inquinato.
Tutte cose già note temiamo, e che comunque USB ha denunciato all’Assessorato all’Ambiente e all’AMA anche lo scorso 20 dicembre.
Ma con una organizzazione della raccolta e del ciclo dei rifiuti così scadente non possiamo accettare che vengano attaccati gli operatori dell’AMA, che insieme ai cittadini sono le vere vittime di questa situazione, chiedendo che lavorino “365 giorni all’anno secondo gli standard europei”. Perché, premesso il diritto inalienabile alle ferie, gli operatori, gli autisti e il personale delle officine durante le domeniche e i festivi vengono organizzati in base ad piano ferie precedentemente concordato; perché sono stati assunti in AMA negli ultimi sette anni centinaia di lavoratori con contratti capestro che li costringono a lavorare tutte le domeniche e i festivi senza percepire un adeguata indennità; perché la compressione dei salari e le difficoltà economiche spingono moltissimi lavoratori a lavorare volontariamente nei giorni festivi.
Purtroppo non basta la presenza dei lavoratori a risolvere l’emergenza rifiuti se gli stabilimenti AMA sono pieni e insufficienti e quelli privati nei festivi sono chiusi. Gli automezzi pesanti passano buona parte del tempo in fila nelle discariche disponibili e moltissime volte restano fermi e pieni, per cui gli operatori di zona lavorano attorno a cassonetti e mezzi di raccolta che non possono essere svuotati.
Possiamo sacrificare le festività di tutti i lavoratori AMA e delle loro famiglie, pagare le cooperative che utilizzano operatori sotto ricatto con l’ordine di pulire e basta (sono loro nelle foto che riprendono lo scarico della differenziata nell’indifferenziata), ma non serve se il ciclo dei rifiuti è fermo a valle e a monte c’è “chi rema contro”, come ha rilevato anche l’Assessore Marino.
Gli operatori sono stati messi a svolgere il nuovo servizio PAP senza alcuna formazione, ma è a loro che i cittadini si rivolgono per colmare la mancanza di informazioni con cui affrontano la raccolta differenziata. L’AMA è tristemente nota per l’alto numero di provvedimenti disciplinari che adotta sugli operatori, sanzionati anche se prendono un caffè o vanno al bagno. Un trattamento che però non viene adottato con tutti i dipendenti, perché quello della oscura e chiacchierata gestione del personale è un
altro dei problemi fondamentali di questa Azienda. La invitiamo Sindaco ad andare a curiosare tra i candidati e gli eletti del nuovo cda dell’IPA e delle RSU dell’AMA. Chissà se sarà stupito di trovarvi dipendenti AMA attualmente indagati dalla Procura e dalla Corte dei conti per danno erariale e abuso d’ufficio ai danni dell’azienda e dei lavoratori e su cui non ci risulta l’AMA abbia avviato alcuna inchiesta interna.

Insomma Sindaco, mai come in questo caso fu più giusto il motto che vede il pesce puzzare soprattutto dalla testa, e per questo siamo francamente stanchi di vedere i lavoratori in pasto alla stampa e all’opinione pubblica, è ingiusto, ma soprattutto è inutile e serve solo a spostare l’attenzione dai veri problemi.
L’AMA deve essere rilanciata, per noi attraverso la sua ripubblicizzazione. Riteniamo necessari una nuova organizzazione del lavoro e un nuovo piano industriale in cui abbia un ruolo centrale la raccolta differenziata porta a porta, ma anche l’intero ciclo dei rifiuti attraverso il potenziamento degli impianti e la costruzione di nuovi per il recupero e il riciclo delle varie frazioni, a partire da quelli urgenti per l’organico, la plastica, i metalli e il legno.
Bisogna però ripartire da un progetto di servizio condiviso con i cittadini e con i lavoratori nel rispetto delle necessità di tutti, e per questo USB propone la costituzione di una Consulta cittadina sui rifiuti ai cui partecipino con le istituzioni interessate, i lavoratori e le associazioni e i comitati dei cittadini.
L’AMA può essere risanata, non sulla pelle dei lavoratori e degli abitanti della capitale, ma tagliando gli sprechi a partire dalle consulenze, dall’affare delle esternalizzazioni dei servizi, dalle spese per l’affitto degli uffici della direzione, dalla riduzione del numero dei dirigenti.
Ma i romani hanno diritto ad avere un servizio di qualità e quindi occorrono anche investimenti. I fondi europei che il Comune sarà chiamato a gestire possono essere una risorsa, per difendere e sviluppare i servizi pubblici della capitale, per rilanciare la buona occupazione. Su questo tema USB terrà il prossimo 29 gennaio un’Assemblea pubblica alla Regione Lazio alla quale siamo lieti di invitarLa, per passare dalle dichiarazioni d’intenti alla ricerca di soluzioni concrete e condivise, per cominciare a “guardare la luna”!.

Roma, 4 gennaio 2013
p/ USB Roma e Lazio
Maria Teresa Pascucci


scarica file

Problematiche relative al servizio di raccolta differenziata. Ricadute sulla organizzazione e le condizioni di lavoro del personale AMA.


ALL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE
DI ROMA CAPITALE
AL DIRETTORE GENERALE DI
AMA ROMA S.p.A

La scrivente O.S. intende evidenziare una serie di problemi e difficoltà che stanno affrontando gli operatori dell’AMA a seguito dell’attivazione del servizio di raccolta differenziata nella capitale.
Emerge con evidenza un’organizzazione inadeguata ad una attività tanto complessa, che vede la mancanza, a monte, di strutture che consentano la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti dalla raccolta allo smaltimento.
Lo stabilimento di Maccarese, considerato un’eccellenza nella produzione di compost di ottima qualità, oggi ridotto a stazione per il trasferimento dell’organico che dai mezzi dell’Ama viene inviato nel nord dell’Italia; lo stabilimento di multimateriale di Via Laurentina ancora inattivo dopo la fine dei lavori di risanamento durati mesi; la mancanza di impianti per il trattamento di carta e cartone sono solo alcuni degli esempi che evidenziano una organizzazione aziendale che si rappresenta nei fatti analoga al tanto vituperato e contrastato, prima fra tutti dalla scrivente, progetto di scorporo dell’AMA. Poiché la vera risorsa economica conseguente al ciclo virtuoso della raccolta differenziata, finisce oggi nelle mani di imprenditori privati, spesso senza scrupoli, che operano in stabilimenti privi delle più elementari norme per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Come nel caso della MA.RE. di Via di Torre Spaccata, che per la selezione a mano utilizza lavoratori, soprattutto immigrati, collocati dentro una buca per avere gli avanbracci all’altezza del materiale differenziato spinto da una pala meccanica. Dividono la carta dai rifiuti privi di dispositivi di protezione (guanti, mascherine, occhiali).
Le difficoltà e la mancanza di una corretta pianificazione dell’attività partono però già dalla raccolta, che determina le maggiori difficoltà nelle condizioni di lavoro degli operatori e nel rapporto con i cittadini utenti di cui essi rappresentano il “front line”.
Tutti i servizi PAP nascono nella più completa confusione, carichi e tempi di lavoro sono concepiti esclusivamente a “tavolino” e non tengono conto dello stato e del numero dei mezzi, dell’orario di lavoro e del traffico urbano.
Il risultato è una complessiva irregolarità del servizio, utenze scoperte e, nelle autorimesse, l’effettuazione di turni ordinari di otto ore invece delle sei ore contrattuali.
L’utilizzo di cassonetti per la raccolta dell’organico su strada, risulta assolutamente fallimentare perché fornisce un prodotto inquinato a causa della mancanza di informazione e controllo. Ciò avviene anche nelle grosse utenze come ad esempio le caserme dove il controllo dovrebbe essere invece più semplice.
Si evidenzia ad esempio, che gli stabilimenti AMA di Tor Pagnotta e Rocca Cencia, che hanno al loro interno autorimesse, bar, mense aziendali e uffici annessi e sono localizzate nei municipi XII e VIII dove è iniziato il PAP, non effettuano la raccolta differenziata.
Non è stata prevista alcuna formazione per gli operatori, i quali si ritrovano spesso ad assumere l’onere di rispondere e colmare la mancanza di informazione dei cittadini.
Chi dovrebbe avere il compito di informare e controllare, è convogliato invece al controllo e al sanzionamento dei lavoratori, penalizzati già dalla raccolta dei rifiuti sparsi in strada a causa dell’avvio del PAP
La scrivente O.S. esprime inoltre grande sconcerto per le modalità con cui è stata attuata, per l’avvio della raccolta differenziata, la mobilità di oltre 1800 dipendenti nell’arco di due giorni, che oltre a produrre serie problematiche di distribuzione della dotazione organica tra le diverse strutture aziendali, ha creato disagi e discriminazioni lasciando mano libera alle consuete dinamiche clientelari, che proliferano sempre in assenza di una puntuale organizzazione, governata con regole certe ed efficaci.
Per quanto su esposto e al fine di poter complessivamente affrontare tutte le problematiche conseguenti l’avvio della raccolta differenziata nel territorio della capitale, anche in previsione dell’estensione del servizio in ulteriori zone della città, la scrivente O.S. chiede l’apertura di uno specifico tavolo congiunto, di cui si chiede all’Assessorato in indirizzo di farsi parte dirigente e diligente.
Auspicando un positivo e sollecito riscontro, si porgono distinti saluti.

Roma, 20 dicembre 2013

p/USB esecutivo provinciale
Maria Teresa Pascucci

scarica file