martedì 7 gennaio 2014

Problematiche relative al servizio di raccolta differenziata. Ricadute sulla organizzazione e le condizioni di lavoro del personale AMA.


ALL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE
DI ROMA CAPITALE
AL DIRETTORE GENERALE DI
AMA ROMA S.p.A

La scrivente O.S. intende evidenziare una serie di problemi e difficoltà che stanno affrontando gli operatori dell’AMA a seguito dell’attivazione del servizio di raccolta differenziata nella capitale.
Emerge con evidenza un’organizzazione inadeguata ad una attività tanto complessa, che vede la mancanza, a monte, di strutture che consentano la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti dalla raccolta allo smaltimento.
Lo stabilimento di Maccarese, considerato un’eccellenza nella produzione di compost di ottima qualità, oggi ridotto a stazione per il trasferimento dell’organico che dai mezzi dell’Ama viene inviato nel nord dell’Italia; lo stabilimento di multimateriale di Via Laurentina ancora inattivo dopo la fine dei lavori di risanamento durati mesi; la mancanza di impianti per il trattamento di carta e cartone sono solo alcuni degli esempi che evidenziano una organizzazione aziendale che si rappresenta nei fatti analoga al tanto vituperato e contrastato, prima fra tutti dalla scrivente, progetto di scorporo dell’AMA. Poiché la vera risorsa economica conseguente al ciclo virtuoso della raccolta differenziata, finisce oggi nelle mani di imprenditori privati, spesso senza scrupoli, che operano in stabilimenti privi delle più elementari norme per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Come nel caso della MA.RE. di Via di Torre Spaccata, che per la selezione a mano utilizza lavoratori, soprattutto immigrati, collocati dentro una buca per avere gli avanbracci all’altezza del materiale differenziato spinto da una pala meccanica. Dividono la carta dai rifiuti privi di dispositivi di protezione (guanti, mascherine, occhiali).
Le difficoltà e la mancanza di una corretta pianificazione dell’attività partono però già dalla raccolta, che determina le maggiori difficoltà nelle condizioni di lavoro degli operatori e nel rapporto con i cittadini utenti di cui essi rappresentano il “front line”.
Tutti i servizi PAP nascono nella più completa confusione, carichi e tempi di lavoro sono concepiti esclusivamente a “tavolino” e non tengono conto dello stato e del numero dei mezzi, dell’orario di lavoro e del traffico urbano.
Il risultato è una complessiva irregolarità del servizio, utenze scoperte e, nelle autorimesse, l’effettuazione di turni ordinari di otto ore invece delle sei ore contrattuali.
L’utilizzo di cassonetti per la raccolta dell’organico su strada, risulta assolutamente fallimentare perché fornisce un prodotto inquinato a causa della mancanza di informazione e controllo. Ciò avviene anche nelle grosse utenze come ad esempio le caserme dove il controllo dovrebbe essere invece più semplice.
Si evidenzia ad esempio, che gli stabilimenti AMA di Tor Pagnotta e Rocca Cencia, che hanno al loro interno autorimesse, bar, mense aziendali e uffici annessi e sono localizzate nei municipi XII e VIII dove è iniziato il PAP, non effettuano la raccolta differenziata.
Non è stata prevista alcuna formazione per gli operatori, i quali si ritrovano spesso ad assumere l’onere di rispondere e colmare la mancanza di informazione dei cittadini.
Chi dovrebbe avere il compito di informare e controllare, è convogliato invece al controllo e al sanzionamento dei lavoratori, penalizzati già dalla raccolta dei rifiuti sparsi in strada a causa dell’avvio del PAP
La scrivente O.S. esprime inoltre grande sconcerto per le modalità con cui è stata attuata, per l’avvio della raccolta differenziata, la mobilità di oltre 1800 dipendenti nell’arco di due giorni, che oltre a produrre serie problematiche di distribuzione della dotazione organica tra le diverse strutture aziendali, ha creato disagi e discriminazioni lasciando mano libera alle consuete dinamiche clientelari, che proliferano sempre in assenza di una puntuale organizzazione, governata con regole certe ed efficaci.
Per quanto su esposto e al fine di poter complessivamente affrontare tutte le problematiche conseguenti l’avvio della raccolta differenziata nel territorio della capitale, anche in previsione dell’estensione del servizio in ulteriori zone della città, la scrivente O.S. chiede l’apertura di uno specifico tavolo congiunto, di cui si chiede all’Assessorato in indirizzo di farsi parte dirigente e diligente.
Auspicando un positivo e sollecito riscontro, si porgono distinti saluti.

Roma, 20 dicembre 2013

p/USB esecutivo provinciale
Maria Teresa Pascucci

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