sabato 7 marzo 2015

Perché non abbiamo firmato

Per senso di responsabilità avevamo deciso di accettare una inevitabile e dolorosa sanatoria, tanto dolorosa per chi da oltre 20 anni opera per strada senza la prospettiva di migliorare e realizzare una diversa condizione di lavoro ed anche per chi, da sempre inascoltato, denuncia clientele e imboscamenti. Tale sanatoria serve anche per evitare inutili e costose vertenze che comunque non potrebbero che dare ragione a chi ha ricoperto mansioni diverse dal proprio livello di inquadramento oppure è stato assunto per vie traverse all’ombra della solita “parrocchia” di turno.
Abbiamo posto però una condizione, l’impegno tangibile ed efficace ad evitare in futuro il ripetersi di iniquità e di altri favoritismi. C’è bisogno di un riordino nella moltitudine di livelli presente nella centrale Operativa e nella Linea Verde. Abbiamo chiesto perciò all’Azienda di vincolare l’accordo all’impegno scritto di dare seguito all’O.d.S. n°63 su “ricognizione mansioni”, cioè:
1) mettere ordine nella galassia di facenti funzione e imboscati vari;
2) evitare in futuro di sanare le posizioni dei raccomandati di turno;
3) sanzionare chi fra dirigenti e capi intermedi avesse permesso tali abusi.
Purtroppo l’Azienda non ha voluto impegnarsi in tal senso e con una manovra, avallata dalle altre sigle, ha inserito questa sanatoria in un unico accordo contenente l’avanzamento di livello alle officine, impianti e manutenzione cassonetti, sul quale siamo ovviamente d’accordo. Una vera furbata, nascondere dietro una decisione giusta un’altra operazione assai discutibile che lascia aperta la strada al ripetersi del vecchio malcostume.


Un’altra occasione persa per quanti reclamano a parole una discontinuità col passato ma ratificano nei fatti la salvaguardia del sistema di sempre.

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