Dopo la rottura di trattative, che sembravano belle che fatte, ecco che le OO.SS. CGIL CISL UIL E FIADEL hanno proclamato uno sciopero nazionale del settore dell'igiene ambientale pubblica per il mancato rinnovo del ccnl. ….se non lo revocano prima!
Dopo
anni di concertazione, di subordinazione alle logiche di mercato e di
spending review,
firmando rinnovi
contrattuali al ribasso su tutele e diritti, ecco che…
CGIL,CISL,
UIL E FIADEL D’UN BOTTO SI INDIGNANO E PROCLAMANO SCIOPERO!
E
pongono come uno dei motivi della rottura delle trattative la
questione dei diritti e della democrazia sindacale nelle aziende ma
se ne ricordano quando ormai questi sono stati liquidati anche grazie
agli accordi confederali da loro stessi sottoscritti!
Noi
di USB abbiamo forti dubbi che questo sciopero possa realmente essere
utile ai lavoratori se serve a dare forza a sindacati che dicono una
cosa nelle assemblee e poi, sia ai tavoli di trattativa che nei
salotti della politica e nei convegni, continuano ad avallare nei
fatti i processi di privatizzazione/precarizzazione dimenticandosi
dei lavoratori e snobbando le lotte.
Chiediamoci
cosa hanno messo in campo queste Organizzazioni sindacali nel
processo di riforma delle aziende pubbliche? Quali
iniziative sulla "svendita" delle quote di maggioranza
delle aziende quotate? Quali piattaforme rivendicative hanno promosso
contro la spending review, le privatizzazioni/svendite delle aziende
pubbliche previste dalla legge finanziaria? Dopo aver "digerito"
tranquillamente quanto è avvenuto con il Jobs Act, come continuare a
far finta di non sapere che sui cambi di appalto la clausola sociale
(art. 6) può essere messa pesantemente in discussione se non si
interviene sia a monte sui bandi sia impedendo esternalizzazioni e
privatizzazioni per la difesa della qualità del lavoro e del
servizio? Su tutto ciò si registra, oltre all'assenza più totale di
proposta e iniziativa, l'accettazione supina delle scelte decise a
monte, orientate tutte a "far cassa". Quanti scioperi,
iniziative di lotta e coinvolgimento dei lavoratori e degli utenti
sono stati messi in campo per tempo da chi oggi chiama allo sciopero?
Se qualcosa si è mosso è solo laddove queste sigle sono state
"tirate per i capelli" da iniziative di lotta messe in
campo da USB nelle aziende e nei territori.
Se
si accettano le compatibilità (redditività, costo del lavoro,
efficientamento, competizione industriale)
il
finale è già scritto: sempre e solo sulla pelle dei lavoratori.
Se
non si fissano a monte i paletti, a valle sarà difficile difendere
il contratto collettivo, che rischia di divenire, come è successo
con gli ultimi ccnl sottoscritti, una partita negativa per i
lavoratori e positiva per le imprese.
SCIOPERARE
FA BENE SE SERVE A CHI SCIOPERA.
Certo
che bisogna scioperare e lottare ma farlo quando è veramente a
sostegno di rivendicazioni che leghino la mobilitazione sul rinnovo
del contratto ad una vertenza generalizzata a difesa delle aziende
pubbliche, per il rafforzamento dei servizi pubblici locali, per
riconquistare le tutele distrutte dal Jobs Act, insieme ad una
piattaforma sul tema "appalti", che inserisca vincoli
legislativi nel nuovo Codice degli Appalti, che definisca le clausole
sociali, l'obbligatorietà dei controlli, la responsabilità
solidale.
USB,
pur non essendo ai tavoli nazionali per il rinnovo del contratto,
quotidianamente è impegnata sul fronte generale e su quello
specifico del settore nella difesa degli interessi dei lavoratori e
dei cittadini con campagna nazionale che tenga dentro tutti gli
aspetti delle normative con cui il Governo Renzi vuol fare piazza
pulita di diritti, servizi sociali, beni comuni, tutto a favore delle
imprese e dei profitti
Rafforza
USB
smetti
di ascoltare chi non fa i tuoi interessi