giovedì 23 maggio 2013

FORUM RIFIUTI ZERO LAZIO


      

Piattaforma politica del Forum Rifiuti Zero Lazio

   Sintesi delle indicazioni alla politica per un diverso modello di gestione dei rifiuti

Il Forum Rifiuti Zero Lazio collega organicamente una quindicina di comitati/associazioni del territorio regionale, in rappresentanza delle rispettive comunità territoriali che si battono in difesa della salute della popolazione, in difesa delle risorse naturali del pianeta, in favore di pratiche virtuose capaci di creare imprenditorialità  diffusa e migliaia di posti di lavoro economicamente sostenibili, il tutto compromesso da una politica istituzionale sbagliata nell’impostazione e imperterrita a proseguire nello sbaglio da ben piu’ di un decennio.

I punti della piattaforma politica del Forum (documento aperto a continui aggiornamenti) sono:

1.       Dopo la bocciatura del piano rifiuti regionale da parte del TAR Lazio, anche se sospesa recentemente dal Consiglio di Stato, ci sono ampie motivazioni, condivise da tutte le associazioni e comitati, e da molti partiti politici, che impongono la necessità di scrivere un nuovo piano rifiuti.

2.       Lo scenario strategico del nuovo piano rifiuti deve essere disposto nella direzione di seguire le direttive e raccomandazioni dell’U.E. dando priorità assoluta al recupero della materia, abbandonando la chiusura del ciclo attraverso l’incenerimento dei rifiuti (la cosiddetta “valorizzazione energetica”), in linea con le raccomandazioni della C.E. per l’abolizione del conferimento in discarica e negli inceneritori entro il 2020.

3.       Il primo atto fondamentale di ogni Istituzione coinvolta (Regione, Comune) deve essere lo stanziamento di adeguati fondi economici per l’implementazione della Raccolta Differenziata (RD) di tipo domiciliare (cioè porta-a-porta) su tutta l’area urbana di Roma e su tutte le Province, con l’obiettivo del raggiungimento del 65% del materiale riciclato, nel giro di pochi semestri.

4.       No al modello “ciclo integrato dei rifiuti” che insiste tragicamente sullo schema incenerimento-discariche. Chiediamo alla politica istituzionale un Sì convinto, deciso, competente, determinato al modello “Rifiuti Zero senza discariche – senza inceneritori”.

5.       Sì a forti investimenti economico-culturali sulla Prevenzione e Riduzione della produzione dei rifiuti a monte: questa scelta automaticamente ha una conseguenza positiva sulla produzione dei rifiuti industriali, in quanto il rapporto tra la quantità di oggetti post-consumo e la quantità di rifiuti industriali associati è circa 1 a 70.

6.       Sì all’adeguamento del numero di Isole Ecologiche ad es. con un rapporto di almeno 1 per 50-100 mila residenti ed adeguati investimenti economico-culturali nel riutilizzo e valorizzazione degli oggetti scartati.

7.       Sì a moderne filiere di riciclaggio delle materie seconde estratte dai rifiuti, secondo i concetti europei del Riciclo Totale.

8.       Sì a forti investimenti economico-culturali sul compostaggio aerobico della frazione organica da RD domiciliare porta a porta, favorendo  tutti i livelli,  quello domestico, di condominio, di istituto scolastico, di quartiere, di distretto municipale.

9.       Sì ad una decisa presa di posizione per l’abolizione degli incentivi statali del Conto energia per gli impianti a biomassa/biogas; gli incentivi distorcono il corretto ciclo dei rifiuti, assimilandoli a materiali per fonti energetiche rinnovabili, sottraendo risorse economiche alle vere fonti rinnovabili. Conseguente spostamento degli incentivi sul riciclo e sul compostaggio aerobico.

10.   No all’impiego nei Cementifici di  CSS – Combustibili Solidi Secondari  ricavati dalla frazione secca dei rifiuti con l’aggiunta di altre componenti. La salute dei cittadini non puo’ essere sottomessa agli interessi economici di nessuno.

11.   No a impianti per generazione di energia elettrica/termica da biomasse nobili e/o da rifiuti:  netta posizione di rifiuto pregiudiziale, salvo riconsiderazioni in presenza di garanzie , al momento non ipotizzabili,  tali da poter superare il principio di precauzione.

12.   Sì ad una gestione dell’intero ciclo dei rifiuti totalmente pubblica e partecipata (con la partecipazione decisionale dei lavoratori e cittadini organizzati),  con logiche economiche fuori dai profitti,  che diano priorità alla salute dei cittadini e alla salvaguardia del territorio.

13.   Sì all’attuazione di nuove forme di democrazia partecipativa non solo di tipo consultivo, ma anche decisionale, sia a livello territoriale locale, sia a livello regionale e basta con i commissariamenti: che la politica si riappropri delle decisioni e relative responsabilità.

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