A
chi fa paura lo
sciopero
del 2 ottobre ?
Lo sciopero del 2
Ottobre ha lasciato il segno. Malgrado ci vengano negate assemblee e
bacheche e nonostante la confusione che capi, capetti e galoppini
sindacali hanno voluto diffondere sulla presunta revoca dello
sciopero, le adesioni hanno raggiunto in alcune zone punte del 50%.
Un successo che mette paura e costringe a correre ai ripari.
La stessa frettolosa
proclamazione dello sciopero per il 19 ottobre, chissà se fantasma
come quello del 28 settembre, è frutto della preoccupazione che i
lavoratori AMA possano decidere di non rispettare più gli ordini di
scuderia. Del resto cosa dobbiamo aspettare ancora per capire che i
progetti dell’azienda e della Giunta sono quelli della
privatizzazione?
Lo sciopero del 2
ottobre rappresenta uno spartiacque per i lavoratori di AMA. Abbiamo
scioperato per la difesa dell’azienda pubblica, contro il taglio
delle indennità e i festivi in turno ordinario, e lo abbiamo fatto
in piena libertà, rispondendo soltanto alla nostra libera
valutazione.
Questa scelta
indipendente che abbiamo fatto in tanti il 2 ottobre è la vera
novità che si è manifestata in AMA. La scelta che preoccupa e che
fa tremare la terra sotto i piedi di chi ha sempre fatto il bello e
il cattivo tempo in AMA.
USB sostiene le
migliaia di lavoratori, vittime di una campagna stampa diffamatoria,
che con il loro impegno quotidiano sopperiscono alle incapacità
della classe dirigente di fronteggiare la nuova sfida della raccolta
differenziata.
No
allo spacchettamento di AMA.
No
al taglio delle indennità.
No
a domeniche e festivi in turno ordinario.
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