lunedì 8 maggio 2017

Emergenza senza fine

Emergenza senza fine
Dopo la parentesi della scorsa estate,
Roma ripiomba in piena emergenza rifiuti.

prima 3/05/2017


dopo 3/05/2017



Migliaia di tonnellate di indifferenziata sono stoccati negli impianti TMB di Rocca Cencia e Salario, ben oltre la capacità di trattamento, a cui nemmeno il ricorso massiccio alla trasferenza in altri siti riesce ad arginare. Con l’auspicato commissariamento degli impianti di Malagrotta, casca anche la foglia di fico del boicottaggio di Cerrone. A nulla valgono le ipocrisie della politica, dell’azienda e degli stessi sindacati concertativi che tentano di accampare scuse di incidenti, rotture, sabotaggi o imprevisti vari che ci sono proprio a causa di una gestione disastrosa, quando è chiaro a tutti che si sta consumando la liquidazione di AMA a favore dell’ingresso dei privati.

in fila per scaricare 27/04/2017



Il problema dei rifiuti a Roma si risolve esclusivamente attraverso l’incremento della raccolta differenziata. Per raggiungere tale obiettivo è necessario un piano industriale che preveda il decentramento di dirigenti, quadri, tecnici e impiegati nei municipi e l’investimento su mezzi idonei e risorse umane impiegate nella raccolta domiciliare, nell’informazione, nel controllo del territorio e nella sanzione del malcostume diffuso.
Ma a 10 mesi dall’insediamento della Giunta Raggi, in AMA tutto è rimasto immutato. Le Linee Guida, il programma di efficientamento e tutti i buoni propositi a cui si dovevano attenere Dirigenti, Quadri e Funzionari sono rimasti lettera morta, il nuovo assessore all’ambiente Pinuccia Montanari si limita a dare sfoggio delle proprie competenze ambientali, il ruolo dell’A.U. Giglio è stato azzerato e la vecchia casta dirigente e sindacale continua a bivaccare nei piani alti di Calderon de la Barca. Unico obiettivo raggiunto è stato l’aumento dei carichi di lavoro ai danni degli operatori e di aver fatto cassa grazie a un Contratto che ha ridotto diritti e salario ai lavoratori.

Lettera morta sono rimaste le promesse di internalizzare i servizi ed il personale della Multiservizi, di modificare la delibera 58 che pone ostacoli alle assunzioni per far fronte all’estensione del Porta a Porta, il mantenimento in AMA dell’intero ciclo dei rifiuti e il superamento dei vincoli di bilancio.
Purtroppo emerge sempre più chiaro il reale obiettivo di ridimensionare AMA.
Una cordata di imprenditori calati dall’alto e super pagati con incarichi nell’Amministrazione Capitolina e dentro l’Azienda sta mettendo in atto quanto imposto dalla politica nazionale e previsto nel decreto Madia sulle partecipate: affidamento dei servizi ai privati; liste di mobilità per il personale in esubero (inidonei); blocco delle assunzioni; spacchettamento del servizio pubblico.

Trasformare il rifiuto in risorsa per la città e non in profitto per pochi.



AMA


PUBBLICA,TRASPARENTE,EFFICIENTE.


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