domenica 11 giugno 2017

La malattia ci costa cara....

Un contratto in pillole avvelenate…..terzo atto:

la malattia ci costa cara!
Salvaguardati i 365 giorni di malattia in tre anni oltre i quali vai in aspettativa o sei licenziato, e i 120 gg di ricovero ospedaliero che non si computano nei 365, spariscono gli ulteriori 180 gg da aggiungere ai precedenti in presenza di malattie con assenza continuativa di almeno 90 giorni. In sostituzione ai 180gg saranno riconosciuti 300gg ma solo in presenza delle malattie, specificate nel nuovo CCNL, gravemente invalidanti o che richiedono terapie salvavita, cure invasive e prolungate.
Ma la novità rilevante, seguita non a caso alla “gioia” dell’aumento di 20euro dell’indennità integrativa nella busta paga di giugno, è che se usufruisci della malattia breve l’indennità integrativa se la riprende l’azienda che la ridistribuirà a tutti quelli che stanno bene o che vengono a lavorare anche con l’influenza, mal di schiena, dolori mestruali, mal di denti, etc…
Regolamentazione per malattia di breve durata:
se l’azienda rileva un tasso medio annuo di assenza per malattia uguale o superiore al 4,7%, effettuerà, per ogni episodio di malattia pari o inferiore a 5 gg, le seguenti trattenute:
a) dopo il 6° certificato oppure il 5° se hai superato i 13 gg compreso festivi, 35€ lordi;
b) dal 9° in poi 45€ lordi;
c) dopo il 12° certificato, in aggiunta alla trattenuta, ogni giornata di assenza sarà considerata doppia ai
fini del raggiungimento del periodo di comporto contrattuale.
Tutto ciò malgrado l’INPS indennizzi dal 3° giorno il lavoratore in malattia e alla faccia dell’allungamento dell’età pensionabile che ci vedrà sul posto di lavoro con gli acciacchi di anzianità.
Non ci sarà nessun misero “piatto di lenticchie”, strappato alla contrattazione aziendale, che potrà far dimenticare ai lavoratori d’Igiene Ambientale la perdita secca di salario, diritti e salute che questo rinnovo di contratto gli ha riservato.
Le elezioni di ottobre per il rinnovo delle RSU saranno una buona occasione per contrastare il monopolio di CGIL, CISL, UIL e FIADEL nei tavoli di trattativa.

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