Gli
incrementi economici di 130€ lordi in busta paga se li riprendono
con gli interessi:
€30 con
il prelievo forzoso ai danni degli 85.000 lavoratori del settore
nazionale per rimpinguare di €2.550.000
la torta che OO.SS. Utilitalia e Fise gestiranno attraverso
i Fondi Integrativi;
20€
di indennità integrativa contestuale all’accordo sulla malattia
che prevede l’aumento della trattenuta sulla malattia breve;
70€
a fronte di 100€ che
un lavoratore con liv.3A lascia all’azienda mensilmente lavorando
gratis 8,6 ore in più al mese.
Considerando
tutti gli 8000 dipendenti al liv.3A, il prelievo sulla nostra busta
paga, renderà ad AMA circa €11.500.000
annui, calcolati per difetto e
comprensivo di maggiorazione straordinario per le 2 ore settimanali
in più imposte dal nuovo CCNL. Se dividiamo in parti uguali il
maltolto, lo scippo ci costa circa 1400€
cadauno, a cui però vanno aggiunti e divisi equamente altri
€1.500.000,
calcolati sempre per difetto e rastrellati dal taglio alla
maggiorazione dello straordinario.
A fronte di
questa rapina ci rimborsano nel 2017 30h di permessi retribuiti che
valgono €350
calcolato al liv.3A, e nel 2018 €400
perché le ore diventano 34. Ma da questo incremento orario, gli
oltre 2000 colleghi fra amministrativi e inidonei rimarranno esclusi.
E poi
ancora sfondamento a ribasso della scala parametrale con introduzione
del sottolivello “S”, azzeramento dell’art.18, attacco al
diritto di sciopero e un “piatto di minestra” al posto degli
arretrati. Ma lasciano anche aperta la contrattazione su riposo
settimanale e domeniche.
Aumento
dell’orario di lavoro e finti aumenti salariali a fronte di 1,4
miliardi di utili nel 2015 realizzati dalle imprese del settore.
Se
non ora, quando!
I
lavoratori di AMA che già hanno detto NO a questo contratto
aderiscono alla giornata di mobilitazione del Coordinamento Nazionale
dei Comitati per il NO. USB indice lo sciopero in AMA e invita tutti
a partecipare.
LUNEDI’
12 DICEMBRE
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