Sette
buoni motivi per
scioperare
il 18 ottobre
E'
bene che lavoratori, disoccupati e pensionati non si lascino
ingannare dal clima di consenso intorno
al
governo Letta e ai provvedimenti che intende adottare.
Nelle
prossime settimane il governo presenterà la Legge di Stabilità –
dopo che verrà vagliata dai
tecnocrati
dell'Unione Europea. In questo provvedimento ci saranno misure ancora
una volta
penalizzanti
per lavoratori e settori popolari e vantaggiose per le banche e i
“prenditori”.
1)
Il
cuneo fiscale è un vero inganno. Dei miliardi stanziati per ridurre
imposte e contributi sul
lavoro,
la gran parte andranno ai padroni e solo le briciole ai lavoratori.
Se va bene si parla di
duecento
euro l'anno (praticamente 16,6 euro al mese, 55 centesimi al giorno)
di riduzione
delle
tasse sugli stipendi! Mentre l'Istat comunica i dati sull’ulteriore
diminuzione del potere
d'acquisto
di salari e pensioni si regalano soldi alle imprese e si lasciano i
salari fermi di fronte
all'aumento
dei prezzi incattiviti anche dall'aumento dell'Iva.
2)
Gli
stipendi dei lavoratori pubblici continuano a rimanere bloccati dal
2009 e lo saranno sino
al
2017, mentre nel settore privato assistiamo ad un abbassamento reale
delle retribuzioni con
paghe
che in molti casi sono scese a 5 euro l'ora per i giovani e i
precari.
3)
Il
balletto sull'Imu fa prevedere una sua possibile reintroduzione –
non solo per le abitazioni
di
lusso - perché frutta quei miliardi che non vengono sottratti agli
evasori, alle spese militari,
alle
società che gestiscono il gioco d'azzardo e le slot machine.
Possiamo scommettere che
torneranno
alla carica con il pretesto che “ce lo chiede l'Unione Europea”.
4)
Da
dicembre sarà maggiorata la Tares, imposta sulla gestione rifiuti.
Da gennaio dovrebbe
poi
entrare in vigore la Service Tax, una supertassa comunale che
incorporerà Imu e Tares.
5)
La
disoccupazione giovanile sfiora ormai il 50% e due giovani su dieci
hanno rinunciato sia a
studiare
che lavorare. Non ci sono idee né progetti per ridurre una piaga
sociale che rischia di
diventare
devastante per il futuro del paese.
6)
Gli
sfratti stanno dilagando, anche nelle città dove non è mai esistita
l'emergenza abitativa.
In
moltissimi casi si tratta di “morosità involontaria” dovuta al
licenziamento o alla perdita del
lavoro
in moltissime famiglie.
7)
Stanno
svendendo alle multinazionali straniere e per un piatto di lenticchie
aziende
strategiche
come Telecom e Alitalia che dovrebbero essere servizi pubblici e beni
collettivi e non
società
privatizzate in mano a speculatori.
C'è
qualcuno che ha il coraggio di dire che di fronte a tutto questo
occorre rimanere zitti, fermi e
buoni?
Si! Sono i sindacati amici del governo come Cgil Cisl Uil, la
Confindustria, le banche e l'Unione
Europea
che vogliono avere mano libera per rastrellare soldi da lavoratori e
pensionati e destinarli ai
grandi
gruppi bancari, alle spese militari, alle multinazionali, ai
“prenditori”.
Ci
sono quindi ottimi motivi per scioperare, scendere in piazza e farsi
sentire, indicare
altre
priorità per i lavoratori, i disoccupati e i pensionati nel nostro
paese.
Venerdì
18 ottobre è SCIOPERO GENERALE.
Fermiamoci
per fermarli!
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